Save The Children: i dati del rapporto “Infanzia a Rischio 2022”

Rapporto Save the Children: "In Italia sono quasi 1 milione e 400 mila i minori in povertà assoluta e sono "poveri anche di salute"

La presentazione del rapporto Save the Children "Infanzia a Rischio 2022"

Le disuguaglianze pesano sul benessere psico-fisico di tanti, troppi bambini in Italia. Un bimbo del Sud ha quasi 4 anni in meno di aspettativa di vita rispetto a uno del Nord. Sono i dati della XIII edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia di Save the Children che sottolinea anche la povertà alimentare per oltre 600mila minori.

Save The Children: “Speranza vita sana gap 12 anni Nord-Meridione”

Povertà e disuguaglianze, soprattutto dopo la pandemia, incidono sulla salute e sul benessere psicologico dei minori in Italia: un bambino che nasce a Caltanissetta ha 3,7 anni in meno di aspettativa di vita rispetto a chi è nato a Firenze e la speranza di vita in buona salute segna un divario di oltre 12 anni tra Calabria e provincia di Bolzano. Tra le bambine la forbice è ancora più ampia, 15 anni in meno in Calabria rispetto al Trentino. E’ l’allarme lanciato da Save The Children presentando la XIII edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia 2022.

In Italia sono quasi 1 milione e 400 mila i minori in povertà assoluta e sono “poveri anche di salute”. Le bambine, i bambini e gli adolescenti colpiti dalle disuguaglianze socioeconomiche, educative e territoriali, “ne subiscono l’impatto anche sulla salute e il benessere psico-fisico” dice Save The Children e lo fa attraverso l’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia , diffuso oggi in vista della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 20 novembre, che quest’anno ha il titolo “Come stai?” perché “prova ad esplorare – spiega l’organizzazione – la salute dei bambini dal momento della nascita fino all’età adulta”.

Per i bambini del 2021, evidenzia l’organizzazione, l’aspettativa di vita in buona salute è di 67,2 anni se sono nati nella provincia di Bolzano, ma di solo di 54,4 anni se sono nati in Calabria, con una differenza di più di 12 anni. Tanti i dati contenuti nel volume come quello che l’81,9% dei bambini vive in zone inquinate dalle polveri sottili o il 35,2% dei bambini e il 33,7% delle bambine nella fascia 3-10 è in sovrappeso o obeso. Anche perchè un bambino su 4 non pratica sport. Ed ancora che la povertà alimentare colpisce un bambino su 20 ma la mensa scolastica non è ancora un servizio essenziale gratuito per tutti i bambini dai 3 e i 10 anni.

La rete sanitaria territoriale – ricorda Save the Children – è insufficiente, mancano infatti 1400 pediatri ed è crollato il numero dei consultori familiari. Gli effetti peggiorativi della pandemia sono evidenti anche nel crescente disagio mentale di preadolescenti e adolescenti. In 9 regioni italiane oggetto di monitoraggio, i ricoveri per patologia neuropsichiatrica infantile sono cresciuti del 39,5% tra il 2019 e il 2021 (prime due cause, psicosi e disturbi del comportamento alimentare), mentre in tutto il Paese si contano solo 394 posti letto in degenza in questi reparti. Ci sono regioni che non ne hanno neanche uno, come Calabria, Molise, Umbria e Valle d’Aosta, in Lombardia sono 100. Ma è molto grave anche l’assenza o la carenza di strutture semiresidenziali e centri diurni. Solo il 12% della spesa pubblica per la salute, viene puntualizzato, è impegnato nella prevenzione e nella medicina di base. La quota principale (44%) è impiegata per l’assistenza ospedaliera, ma solo il 6% di queste risorse sono destinate ai minorenni. Nel biennio 2020-21, per esempio, – mette in evidenza Save The Children – le vaccinazioni nei primi mesi di vita hanno subito una significativa riduzione, e si è verificata una contrazione drastica delle diagnosi di tumore pediatrico che si sono ridotte del 33% e nel 2020 e in molte regioni alcune malattie anche gravissime sono ancora escluse dagli screening neonatali.

Save The Children: “Subito Case della Comunità finanziate da Pnrr”

Attivare le nuove Case della Comunità finanziate dal Pnrr come presidio per la salute dell’infanzia e dell’adolescenza, colmare il gap di 1.400 pediatri che mancano all’appello per assicurare il sevizio a tutti i bambini, garantire in tutte le Regioni i più avanzati screening neonatali, realizzare interventi organici per la prevenzione e la cura del disagio mentale degli adolescenti, ma anche assicurare la mensa scolastica e attività sportive gratuite per combattere povertà alimentare e promuovere sani stili di via. Sono le richieste più urgenti fatte Save The Children durante la presentazione della XIII edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in cui è stato annunciato l’avvio del nuovo Data hub dell’organizzazione, uno spazio virtuale aperto a tutti che sarà dedicato alla raccolta e alla diffusione costante di informazioni, dati, analisi e ricerche sull’infanzia e sull’adolescenza, in Italia e nel mondo.

Presidente Tesauro: “Assicurare ai minori prevenzione e cura”

“‘Come stai?” è la domanda che molti ragazzi e ragazze avrebbero voluto sentirsi rivolgere durante la pandemia e che ancora oggi non viene loro rivolta dagli adulti. Abbiamo voluto dedicare l’Atlante del 2022 alla salute perché è necessario assicurare a tutti i bambini e gli adolescenti una rete di servizi di prevenzione e cura all’altezza delle necessità, superando le gravi disuguaglianze territoriali che oggi incidono sul sistema”.

Lo afferma il presidente di Save The Children Italia Claudio Tesauro presentando la XIII edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia. “Nel panorama mondiale, il nostro servizio sanitario nazionale si posiziona come una eccellenza per la cura dei bambini, ma questo non deve spingerci ad ignorare i divari e le criticità che – aggiunge – la pandemia ha contribuito ad accentuare. Al tempo stesso, i dati dell’Atlante mostrano la necessità di mettere la salute dei bambini al centro di tutte le scelte politiche, dalla tutela dell’ambiente urbano alle mense scolastiche, fino agli spazi per lo sport e il movimento, con una particolare attenzione al tema della salute mentale degli adolescenti, fortemente colpiti dalla pandemia. Questo impegno è ancor più urgente oggi, in un Paese che attraversa una difficile fase economica e che ha toccato il picco di quasi un milione e 400mila bambini in povertà assoluta. Per molti di loro, la povertà materiale ed educativa si traduce anche in povertà di salute e occorre fare di tutto per spezzare questo circolo vizioso, orientando le risorse disponibili sui territori che maggiormente soffrono queste difficoltà”.

Fonte: Ansa