Manovra da 27 miliardi, via Equitalia. Renzi: “L’Italia sta un po’ meglio”

Varata la Manovra del Governo per il 2017. E’ una Manovra che lievita a 27 miliardi (rispetto ai 24,5 iniziali), che non tocca il fondo sanitario e che guarda al “merito” e “all’equità”. Una “necessità” per l’Italia che non “ha sapore pre-elettorale”, sottolinea Matteo Renzi illustrando le misure che saranno finanziate nei prossimi anni, proseguendo nel solco tracciato fin dal 2013, ovvero il taglio delle tasse. Il Premier lancia, inoltre, la sua scommessa per la crescita, cosa che potrebbe avvenire (secondo il Primo Ministro) grazie al rilancio degli investimenti e spinta alla competitività, elementi che consentiranno di vedere il Pil anche oltre l’1% indicato fino a qui, grazie anche ai margini di deficit che, per l’anno prossimo, è fissato al 2,3%, tre decimali (circa 5 miliardi) sopra quello programmato nell’aggiornamento del Def.

I due “selfie” dell’Italia

“L’Italia non va ancora bene ma dopo due anni e mezzo va un po’ meglio di prima, non siamo contenti, abbiamo fame di risultati positivi ma Italia va meglio. Passo dopo passo”. Così Matteo Renzi illustrando, con delle slides, la legge di bilancio. Oltre alla Manovra, “abbiamo approvato un disegno di legge che interviene sui fondi 2016, il famoso fondo della presidenza e interviene sull’obiettivo del governo di chiudere la parentesi di Equitalia aprendo un capitolo nuovo. La filosofia della stabilità 2017 è merito e bisogno – prosegue Renzi -, tenere insieme competitività ed equità, dare una chance a chi ci prova e una mano a chi non ce la fa”. La Manovra è fatta “di 6 capitoli, il più importante è la competitività”, sulla quale ci sono “20 miliardi in più anni”. Toccata anche la questione “migranti“: L’impegno finanziario per l’accoglienza migranti “vale lo 0,2% e sarà fuori dal Patto”, ha spiegato Renzi, annunciando un un ‘riconoscimento’ ai sindaci che finora hanno accolto i rifugiati. Lo sforzo sarà riconosciuto attraverso un bonus da 500 euro per persona ospitata.

Canone Rai e Equitalia

Tra le novità, anche il canone Rai: l’anno prossimo scenderà (a 90 euro). La ‘vecchia’ agenzia di riscossione sarà chiusa portando peraltro in dote circa 4 miliardi per la rottamazione del meccanismo che moltiplica gli interessi di mora sulle vecchie cartelle. L’addio a Equitalia arriverà, però, con un decreto a parte, ancora in via di limatura. Nessun condono però, assicura il Presidente del Consiglio, “nemmeno per la seconda edizione della voluntary disclosure”, che dovrà fruttare almeno altri 2 miliardi. “Chi deve pagare paga”, sottolinea, solo ci saranno meno sanzioni e interessi. “Salva” anche la sanità, che porta a casa per il prossimo anno per intero l’aumento di due miliardi previsto. Un miliardo, ha spiegato il ministro Lorenzin, servirà per il piano vaccini, per l’epatite C e i farmaci oncologici, e per le stabilizzazioni di 7 mila precari tra medici e infermieri.

“Dopo molti anni”, ha sottolineato il ministro, “la qualità delle prestazioni torna al centro”. Non solo. Sale anche la dote per le pensioni che passa da 6 miliardi in 3 anni a 7 miliardi mentre non sono giudicate sufficienti dai sindacati le risorse annunciate per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione (1,9 miliardi, comprese polizia e forze armate e le nuove assunzioni). La Manovra è stata approvata nel Consiglio dei Ministri “salvo intese”, formula che implica un rinvio dei testi definitivi al momento della trasmissione ufficiale al Parlamento, prevista entro il 20 settembre. Prima di giovedì, quasi lunedì 17, a Bruxelles sarà invece inviato il Documento programmatico di bilancio, su cui la Commissione farà le sue valutazioni.

Franceschini: “Sale il bilancio cultura-turismo”

“In continuità con l’intervento dello scorso anno anche questa manovra di bilancio contiene misure straordinarie e di grande portata per la cultura e il turismo”. Commenta così il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, la manovra, sottolineando che “anche per il 2017 il bilancio del Mibact è in aumento”. “E’ una grande giornata per gli albergatori e per tutto il mondo del turismo. Ci fa molto piacere vedere dopo tanti anni la parola alberghi, finalmente, in una legge di stabilità”. Il presidente di Federalberghi, e senatore, Bernabò Bocca, non nasconde la sua grande soddisfazione annunciando 3 miliardi per il bonus ristrutturazione, non solo per i condomini ma anche per gli alberghi.

L’Ape “social” dei lavoratori

infine, la cosiddetta Ape “social”, rivolta a “lavoratori che abbiano almeno 30 anni di contributi se disoccupati, invalidi o con di parenti 1° grado con disabilità grave oppure per chi avrà raggiunto i 36 anni di contributi facendo dei lavori cosiddetti ‘pesanti'”, consentirà di “andare in pensione fino a tre anni prima senza nessun onere fino a 1.500 euro lordi di pensione”. Confermati, inoltre, l’aumento della “no tax area” e il cumulo gratuito di più forme di contribuzione.