CINA, ESPLOSIONE NELLA CITTA’ PORTUALE DI TIANJIN: 44 MORTI E 520 FERITI

Sono 44 i morti e 520 le persone che sono rimaste ferite a causa delle violente esplosioni che hanno scosso l’area di Binhai, vicina alla città di Tianjin, nel nord est della Cina. Tra le vittime ci sono 12 vigili del fuoco e 66 persone sono state ricoverate in ospedale in gravissime condizioni. Il sito industriale si è trasformato un’enorme palla di fuoco, dopo le potenti deflagrazioni partite da un deposito di esplosivi. L’incendio si è rapidamente diffuso in tutta la zona industriale, dove hanno preso fuoco numerosi container e magazzini. Vetri e detriti sono arrivati a chilometri di distanza, mentre una nube di fumo nero ha ricoperto la città.

L’incidente si è verificato intorno alle 23.30 locali, circa le 19 italiane, a Tanjin, una città portuale a sud-est di Pechino. Le prime due esplosioni sono avvenute a 30 secondi di distanza l’una dall’altra, provocate dall’incendio di un carico di materiale chimico infiammabile in un deposito della zona industriale. Ne sono seguite delle altre, le cui onde d’urto sono state sentite a diversi chilometri di distanza. La palla di fuoco che ne è derivata ha quasi illuminato a giorno la zona ed ha scatenato un incendio che per fortuna è stato messo sotto controllo dai vigili del fuoco-

Alcuni testimoni hanno raccontato che la momento dell’esplosione la terra tremava come se ci fosse un terremoto, anche le automobili hanno subito danni, così come gli edifici che presentano profonde crepe e vetri rotti. Inoltre diverse torri sono rimaste senza energia elettrica e alcuni binari della metropolitana sono stati danneggiati. Sul posto sono state inviate squadre specializzate per il rischio che possano verificarsi nuove esplosioni nei depositi di materiale chimico. Non sono ancora chiare le cause del disastro, ma nel frattempo la polizia ha fermato il responsabile dell’azienda Port Rui Hai International Logistics.