Afghanistan, Isis rivendica l’attentato alla moschea di Kandahar

fondamentalismo

L’Isis ha rivendicato l’attacco di venerdì alla moschea di Kandahar, una delle principali città dell’Afghanistan. Nell’attentato erano rimaste uccise almeno 41 persone e oltre 70 sono rimaste ferite, alcune delle quali in modo grave. In un comunicato pubblicato su Telegram, i jihadisti hanno scritto che due kamikaze si sono fatti esplodere in due distinti attacchi in parti diverse della moschea, mentre i fedeli stavano facendo la preghiera sacra del venerdì. “Il primo attentatore – si legge nel messaggio riportato da Ansa – ha fatto deflagrare la sua cintura esplosiva nella sala della moschea, il secondo nella zona centrale dell’edificio”.

Venerdì di sangue

Già dalla prime ore, l’attacco portava la firma dell’Isis. Poco prima dell’inizio della preghiera centrale del venerdì, un commando di uomini armati, tre o quattro secondo le varie testimonianze, si è aperto un varco sparando sulle guardie armate, schierate davanti ai cancelli della moschea sciita di Bibi Fatima. Poi gli attentatori si sono fatti esplodere all’interno della moschea dove in genere si assiepano fino a 500 fedeli. Altri due attentatori avrebbero fatto strage nelle zone esterne del luogo di culto, nei pressi dei lavatoi dove i fedeli si preparano prima di entrare in moschea.

Terzo attacco dell’Isis

E’ il terzo attacco contro una moschea da quando le truppe straniere, Usa in testa, hanno lasciato l’Afghanistan. Il primo a Kabul, mentre si celebravano i funerali della madre del portavoce talebano Zabihullah Mujaid. Venerdì 8 ottobre è stata invece presa di mira la moschea sciita di Kunduz nel nord del Paese, con un bilancio molto più pesante di decine di morti. Venerdì scorso la moschea – sempre sciita – di Kandahar, la prima per importanza della regione. I talebani hanno espresso le condoglianze alla comunità sciita – loro sono sunniti, l’altro ramo dell’Islam – e promesso che garantiranno la sicurezza delle moschee sciite in tutto il Paese. Finora, volenti o nolenti (non è ancora chiaro se ci sia una reale volontà in tal senso) non ci sono riusciti.

Afghanistan: Usa risarciscono parenti vittime civili Kabul

Il governo statunitense ha offerto un risarcimento ai parenti di 10 civili morti a Kabul il 29 agosto scorso, quando l’auto sulla quale viaggiavano è stata attaccata per sbaglio da un drone Usa. Lo riporta la Bbc. L’intelligence americana riteneva che l’auto fosse legata all’affiliato regionale dell’Isis, IS-K, e che stesse trasportando esplosivi. Tuttavia, dall’inchiesta sull’attacco è emerso che il veicolo trasportava taniche piene di acqua. Il capo del comando centrale Kenneth McKenzie ha definito l’attacco il mese scorso un “tragico errore”. Il Pentagono ha inoltre reso noto che aiuterà i familiari delle vittime a trasferirsi negli Stati Uniti.