CHERNOBYL NEL MIRINO DEI PIROMANI: 50 INCENDI SOLO NEL 2015

Sono oltre 50 gli incendi boschivi che sono stati registrati dall’inizio dell’anno nella zona di esclusione della centrale nucleare di Chernobyl, luogo in cui nel 1986 si verificò il peggior incidente nucleare della storia.Secondo il capo della protezione civile ucraina, Nikolai Cecetkin circa il 70% è di origine dolosa.

L’ultimo rogo risale al 29 giugno e ha interessato un’area di circa 130 ettari e anche dopo lo spegnimento delle fiamme, la combustione della torba è proseguita per altre due settimane. Inoltre dopo un’ispezione delle autorità competenti, avvenuta il primo luglio, è risultato che in alcune parti della zona in fiamme una crescita del livello radioattivo di dieci volte.

Un’altro incendio si era sviluppato lo scorso 26 aprile, giorno dell’anniversario dell’incidente nucleare, ed è stato estinto il 2 maggio. In quell’occasione la zona interessata aveva un’estensione di 113 chilometri quadrati. Le fiamme hanno fatto sollevare nell’aria radionuclidi che si sono diffusi nei paesi vicini, in particolare in Bielorussia e Russia.

In realtà è molto difficile stabilire e prevedere la diffusione a livello globale del pennacchio radioattivo, ma una ricerca del Norvegian Institute for Air Research ha dimostrato che incendi di tale portata – così come quelli verificatisi nel 2001, 2008 e 2010 – hanno mobilizzato nell’aria dal 2 all’8% del Cesio 137 liberao dall’incidente del 1986 e che le nuvole che si sono generate, si sono spinte a Nord fino alla Sandinavia e a Sud fino alla Turchia.