NUOVO ALBUM DEI MUSE, “DRONES”: UN’ OPERA ROCK DI DENUNCIA

Il 9 giugno uscirà il settimo album in studio dei Muse che hanno prodotto con Robert John “Mutt” LangeIl: “Drones”, ovvero un’opera rock che denuncia l’alienazione dell’individuo nell’era della tecnologia. L’album è stato anticipato dai brani “Psyco”, “Reapers” e “Dead Insise”.  “I droni rappresentano gli esseri umani che in momenti di debolezza  rischiano di essere usati e abusati dal potere politico e religioso fino a trasformarsi in robot” – ha detto il gruppo inglese a Milano in conferenza stampa, per bocca di Matt Bellamy, voce del gruppo che non esclude che l’album possa trasformarsi in un film o musical.

“Per me, un drone è uno piscopatico metaforico che permette comportamenti psicopatici senza possibilità di appello. Il mondo è dominato da droni che utilizzano droni per trasformarci tutti in droni. Questo album analizza il viaggio di un essere umano, dalla sua perdita di speranza e dal senso di abbandono, all’indottrinamento dal sistema affinché si diventi droni umani, fino alla defezione terminale da parte degli oppressori – ha detto ancora Bellamy, che cosi ha continuato – C’è stato un periodo in cui, quando mi capitavano brutte cose, evitavo i sentimenti un pò come il protagonista dell’album: in quei momenti di privazione ho rischiato di diventare un drone, ma proiettando tutto all’interno ne sono sgorgate anche idee sotto forma di canzoni”

Per il festival Rock in Roma il 18 luglio i Muse si esibiranno all’Ippodromo delle Capannelle per una data unica che porterà dal vivo le nuove canzoni, ma dall’autunno partirà un tour mondiale tutto concentrato su ‘Drones’ con uno show che si preannuncia a base di (pacifici) droni atteso in Italia in primavera. Inoltre saranno gli headliner del Download Festival il 13 giugno. Nel corso della lora carriera i Muse hanno venduto oltre 17 milioni di album in tutto il mondo. Il loro ultimo album “The 2nd Law” è stato  pubblicato nell’ottobre del 2012 ed è arrivato in vetta alle classifiche di 21 paesi tra cui l’Italia: è stato anche il loro più alto debutto nelle classifiche americane, entrando al secondo posto nelle chart.