Sgominata gang di borseggiatrici

I carabinieri hanno sgominato una banda composta quasi interamente da donne che nel giro di sei mesi ha messo a segno almeno 70 “colpi” nel Napoletano. L'inchiesta dei militari ha portato a un obbligo di dimora e a 6 arresti, di cui 5 provvedimenti emessi dal gip di Torre Annunziata nei confronti di donne. In un caso si tratta madre e figlia (A. B. 58 anni, ai domiciliari, e la figlia C.P., destinataria dell'obbligo di dimora), e in un caso della convivente di un altro arrestato (E. B., 27 anni, in carcere, compagna di C. P., 36 anni, l'unico uomo coinvolto, per i quali sono stati disposti i domiciliari). Tutti devono rispondere di furto aggravato e di utilizzo indebito di carte di credito o di pagamento. Alcuni degli indagati avevano precedenti anche specifici.

Le indagini dei carabinieri della stazione di Pompei sono state condotte da dicembre 2015 a giugno 2016 ed hanno permessso di individuare il modus operandi e il gruppo criminale. Le donne avvicinavano le loro vittime, in genere signore intente a fare acquisti o a scegliere merci davanti ai banchi di vendita o in centri commerciali. La maggior parte dei reati sono stati commessi all'interno e nelle zone limitrofe di un centro commerciale di Pompei. Le ladre frugavano nelle borse e sottraevano portafogli, da loro chiamati “Piscio'”, senza che la vittima si accorgesse di quanto stava accadendo. La gang di ladre, infatti, agiva con straordinaria velocità tanto che in brevissimo tempo riuscivano a impossessarsi di diversi portafogli, passavano poi subito in rassegna la refurtiva alla ricerca di carte di credito o di carte prepagate, cercando anche di individuare biglietti o appunti su cui fossero annotati codici o pin delle carte per utilizzarle per prelievi e transazioni. I sette utilizzavano un linguaggio dialettale zingaresco, poi decifrato nel corso dell'indagine, per comunicare tra loro. I maschi del gruppo avevano, invece, il compito di accompagnare con i veicoli precedentemente noleggiati le donne al “posto di lavoro”. Sono stati scoperti una settantina di furti con destrezza e prelievi fraudolenti messi a segno in tutta la Campania, accertando come gli indagati fossero dediti in maniera stabile all'attività di borseggio, da cui ricavavano notevoli guadagni.