Beata Chiara da Rimini: dalla vita mondana alla santità

Beata Chiara da Rimini, Clarissa, nasce a Rimini nel 1280, muore a Rimini il 10 febbraio 1326. Proviene da una famiglia agiata, a 7 anni perde la madre. Vive una giovinezza mondana.

Avvenimenti

  • Alla morte della madre, il padre sposa una ricca vedova che ha un figlio. Per unire ancora di più le due famiglie, Chiara sposa il figlio della matrigna. Dopo tre anni il marito muore e lei eredita immense ricchezze. Sia il padre che un fratello muoiono in una battaglia contro i Malatesta.
  • Continua una vita dissipata anche dopo il secondo matrimonio con un uomo appartenente a una delle famiglie più illustri di Rimini.
  • All’età di 34 anni cambia completamente vita: abbraccia la fede e, desiderando espiare le colpe commesse, si dedica a una vita di unione al Signore e di austera mortificazione.
  • A Rimini, insieme a dodici compagne , fonda un convento di Clarisse, in seguito chiamato “di Santa Chiara”. Per circa dieci anni dirige santamente la comunità.

Spiritualità

Alla morte del secondo marito, inizia una vita di estrema umiltà e severa penitenza per espiare i peccati e gli scandali della sua vita dissipata: utilizza cilici, dorme su di una dura tavola e si ciba di avanzi. Donate ai poveri tutte le sue grandi ricchezze, non esita a bussare alle case dei ricchi per chiedere elemosine per il suo convento. Prolungata preghiera e grande devozione dell’Eucarestia. Ha estasi e rivelazioni divine.

Morte

Dopo aver sopportato gravi sofferenze, muore serenamente a 46 anni, cieca. E’ onorata subito come santa. Nel 1784 Pio VI ne approva il culto.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi