Quel “Corpo speciale” che vigila sulla sicurezza del Papa

“Un Corpo veramente speciale” caratterizzato da “quel tratto comune, quel filo tenace che li unisce è che l’onore, la fierezza e il privilegio di servire Pietro e la Sede Apostolica”. Con queste parole di sentita gratitudine verso i suoi uomini, di ogni grado e di ogni tempo, il comandante Domenico Giani ha concluso il suo intervento nel Braccio Nuovo dei Musei Vaticani in occasione della presentazione del libro “La Gendarmeria Vaticana – Dalle origini ai giorni nostri”, edizioni San Paolo. Un volume in un certo senso senza precedenti, perché su questo Corpo esistono sì delle opere ma nessuna così sistematica, la cui peculiarità è il rigoroso carattere storico e scientifico basato su fonti e documenti anche inediti. Proprio per questo il libro firmato da Sandro Barbagallo, curatore delle Collezioni storiche dei Musei Vaticani e del Tesoro della Basilica Lateranense, e Cesare Catananti, ex direttore generale del Policlicnico Gemelli, non è affatto “apologetico” e celebrativo, come ha sottolineato il professor Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di S. Egidio, nonostante abbia visto la luce in occasione dei 200 anni di vita della Gendarmeria. Pochi sanno, ad esempio, che gli esordi di questo corpo militare risalgono alla stessa origine del potere temporale del Papa, quando, all’indomani dell’editto di Milano, l’imperatore Costantino assegnò a Papa Melchiade (311-314) e al suo successore Papa Silvestro (314-355) una scorta di militi armati per la difesa e per il servizio d’onore dei Pontefici. Una presenza che si snoda lungo tutto il Medioevo ma è dopo la Restaurazione che il Corpo prende la forma moderna. L’articolo 243 del Motu proprio del 6 luglio 1816 di papa Pio VII è la base giuridica per la fondazione di quella che sarà poi la Gendarmeria Pontificia, poiché dal successivo 14 luglio 1816, quando avviene la vera “ri-fondazione” di questo nuovo corpo militare, i componenti si chiameranno Carabinieri Pontifici. Una storia che si snoda attraverso vari eventi e “fratture”, dalla Repubblica Romana negli anni 1848/1850 (fu da lì in poi che il Corpo assunse il nome di Gendarmeria) alla fine del potere temporale dei Papi con la presa di Roma nel 1870. Dal periodo dell’occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale fino alla nuova fase con i viaggi apostolici dei Pontefici, l’attentato a Giovanni Paolo II e, in tempi recenti, il terrorismo internazionale.

Il decalogo dei gendarmi

“Un Corpo simile agli altri ma diverso dagli altri” l’ha definito il prof. Giuseppe Dalla Torre, presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, che ha elogiato in maniera particolare i compiti di polizia giudiziaria svolti dagli uomini della Gendarmeria, di cui è testimone diretto. Un Corpo diverso perché in qualche modo ha le sue radici nel decalogo del 12 ottobre 1850 in cui vengono elencati non solo compiti tecnici ma anche per così dire “spirituali”. “Un Corpo scelto, fedele, orgoglioso di servire il Papa, capace nelle sue funzioni, ormai collegato con le polizie di molti Paesi, all’altezza delle sfide di oggi” ha detto ancora Dalla Torre. E proprio quest’ultimo è uno degli aspetti sottolineati ancora da Riccardi: “Ormai le frontiere sono quelle del mondo, visti i viaggi dei Pontefici. Ma questi non sono i ‘soldati del Papa’”, nel senso dispregiativo di un detto dell’Ottocento, (“otto a cavar una rapa”). Sono piuttosto uomini impegnati a proteggere il Pontefice. Ma, ha detto ancora Riccardi, “sicurezza non è l’isolamento del Papa. Non servono a fare un muro ma una rete, un concetto che si estende dal S. Padre all’intero mondo vaticano”.

Volti e voci in un docufilm

Il libro, pertanto, racconta la storia di uomini che hanno dedicato la loro vita, nel passato anche sacrificandola, al servizio del Papa e della Chiesa. Proprio per questo gli autori hanno voluto presentare non solo vicende storiche e aneddoti legati alle vicende del Corpo, ma le emozioni e sentimenti di quanti hanno testimoniato con il loro servizio la storia e la missione di questo valoroso Corpo. Emozioni riprese anche in un docufilm realizzato dal Ctv con la regia di Cesare Cuppone presentato dal prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Viganò, in cui i volti e le voci narranti sono quelli di alcuni gendarmi.

Beneficenza

Alla presentazione hanno portato il loro saluto il card. Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato Vaticano, e la dott.ssa Barbara Jatta, direttrice dei Musei. Erano presenti tra gli altri il Segretario di Stato card. Pietro Parolin, l’emerito card. Tarcisio Bertone, il sostituto della Segreteria mons. Angelo Becciu e il segretario del Governatorato mons. Fernando Vergez Alzada. Il libro sarà messo in vendita a 25 euro nei bookshop della Libreria Editrice Vaticana e dei Musei Vaticani e l’intero ricavato, come ha sottolineato il comandante Giani, sarà devoluto per le attività di beneficenza promosse dalla Gendarmeria Vaticana.