Il Papa ai francescani: “Seminate pace in Terra Santa”

Terra Santa

Come in passato, anche oggi i francescani sono chiamati a vivere in Terra Santa “accanto a fratelli di diverse culture, etnie e religioni, seminando pace, fraternità e rispetto”, rimanendo “assidui nella contemplazione e nella preghiera” e “obbedienti al Vescovo di Roma”. E' l'augurio che Papa Francesco rivolge all'ordine fondato dal poverello di Assisi che festeggiano gli 800 anni di presenza nei luoghi in cui “il Verbo si è fatto Carne”. In un messaggio indirizzato al custode di Terra Santa, padre Patton, il Pontefice ricorda  come la loro storia plurisecolare sia legata al 14 maggio del 1217, quando alla Porziuncola, si tiene il Capitolo Generale di Pentecoste. In quel momento l’Ordine decide di aprirsi alla dimensione “missionaria e universale” inviando frati in tutto il mondo.

Preghiera e dedizione

“A tutti è nota la vostra disponibilità ad accompagnare i passi dei pellegrini provenienti da ogni parte del mondo attraverso l’accoglienza e la guida – scrive il Santo Padre -. Vi siete dedicati alla ricerca delle testimonianze archeologiche e allo studio attento delle Sacre Scritture, facendo tesoro della celebre affermazione di San Girolamo, che per molti anni visse ritirato a Betlemme: 'L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo stesso'”. Il suo pensiero vola quindi alla custodia dei Santuari e all'impegno “al servizio della Comunità ecclesiale locale”: “Vi incoraggio a perseverare lieti nel sostenere questi nostri fratelli, soprattutto i più poveri e i più deboli; nell’educazione della gioventù – che spesso rischiano di perdere la speranza in un contesto ancora senza pace –; nell’accoglienza degli anziani e nella cura degli infermi, vivendo concretamente nel quotidiano le opere di misericordia”.

Il rinnovamento del mandato

E in piena comunione con i suoi predecessori, in particolare Clemente VI, che con la Bolla Gratias agimus affidò la custodia dei Luoghi Santi ai francescani, il Santo Padre rinnova “tale mandato, incoraggiandovi ad essere testimoni gioiosi del Risorto in Terra Santa. Voi siete ambasciatori dell’intero Popolo di Dio, che con liberalità vi ha sempre sostenuto, in particolare attraverso la 'Colletta per la Terra Santa', che contribuisce a far sì che nella Terra di Gesù la fede sia resa visibile dalle opere. In modo speciale vi sostiene, a nome del Successore di Pietro, la Congregazione per le Chiese Orientali, che, in questi stessi giorni, celebra il proprio centenario”. Infine, l'affidamento alla Vergine Maria e un monito tramite le parole dello stesso San Francesco: “Consiglio, poi, ammonisco ed esorto i miei frati nel Signore Gesù Cristo, che quando vanno per il mondo, non litighino ed evitino le dispute di parole e non giudichino gli altri; ma siano miti, pacifici e modesti, mansueti e umili, parlando onestamente con tutti, così come conviene”.