I piccioni sono più “multitasking” dell'uomo

L'epiteto “Cervello da gallina” è decisamente un insulto, ma da ora in poi dare del “cervello di piccione” a qualcuno sarà un complimento. I piccioni, infatti, nonostante abbiano un cervello delle dimensioni dell'arachide, sono animali – chi l'avrebbe mai detto? – particolarmente intelligenti, più di quanto si sospetti. Infatti questi volatili – poco amati per i loro escrementi e perchè portatori di svariate malattie – sono però capaci di riconoscere e categorizzare gli oggetti dando loro un “nome”.

Lo studio

Lo rivela una ricerca dell'università di Bochum pubblicata su Current Biology. I ricercatori si sono chiesti come facesse, il piccolo cervello di alcuni uccelli, a rivaleggiare in alcuni comportamenti con quello dei mammiferi.

Il gruppo di neuroscienziati cognitivi ha dunque organizzato una sfida di multitasking ( o “multiprocessualità”: la capacità del cervello di eseguire più compiti contemporaneamente) tra 15 uomini e 12 piccioni. Nel test, i “candidati” (umani e pennuti) dovevano interrompere un lavoro in corso e passare ad un compito alternativo il più velocemente possibile.

Il passaggio doveva avvenire nello stesso momento in cui il primo compito veniva fermato, oppure con un ritardo di 300 millisecondi. Come spiega Ansa, nel primo caso – vero e proprio esempio di “multitasking” – i piccioni e gli uomini hanno rallentato alla stessa velocità. Nel secondo caso, i piccioni sono stati addirittura più veloci degli uomini di ben 250 millisecondi!

Mistero svelato

“Per lungo tempo si è pensato che la fonte dell'abilità cognitiva dei mammiferi fosse la particolare anatomia della loro corteccia cerebrale, composta di sei strati”, osserva la coordinatrice della ricerca, Sara Letzner. Ma negli uccelli, però, questa struttura non esiste.

“L'esperimento evidenzia che la corteccia dei mammiferi non è determinante per le funzioni cognitive complesse, come il multitasking”, speiga. Di contro, gli uccelli, pur sprovvisti di corteccia, hanno risposte rapidissime grazie ai loro neuroni che sono 'stipati' più densamente.

Nel cervello dei piccioni, il numero di cellule nervose per millimetro cubo è sei volte quello dell'uomo. Ciò significa che, nei volatili, la distanza media tra due neuroni è la metà di quella del Sapiens. “Ciò spiega in parte – conclude Letzner – il mistero per cui uccelli come i corvi o i pappagalli sono “svegli” come gli scimpanzé, a livello cognitivo, nonostante il cervello più piccolo e la mancanza di corteccia”.