Tutela degli oceani: fondi per 6 miliardi

La conferenza internazionale di due giorni che si è svolta a Malta sulla “salute” degli oceani ha portato ad una mobilitazione (almeno promessa) che prevede lo stanziamento di oltre 6 miliardi di euro per gli oltre 430 impegni assunti da Stati e privanti di ogni continente per proteggere e dare una governance agli oceani. Il convegno “Our Ocean” è stato organizzato dalla Commissione europea e l'auspicio è che gli interventi non restino lettera morta. Un risultato “spettacolare” ha commentato il commissario europeo per l'Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, il maltese Karmenu Vella, che prudenzialmente aveva stimato di raggiungere un miliardo, includendo i 550 milioni della Commissione per sostenere 36 progetti. Ma l'impegno dell'Ue si è rivelato un propulsore che ha incoraggiato governi, mondo economico, ong, fondazioni, istituti di ricerca e organizzazioni internazionali di 112 Paesi in tutto il mondo. Impegni che saranno sotto “monitoraggio costante” perché “sono alla base della conferenza stessa”, ha detto Vella.

Il sostegno del Papa

Anche il Papa, attraverso una lettera firmata dal Segretario di Stato cardinale Parolin e consegnata dal nunzio mons. Tomasi, ha incoraggiato gli sforzi messi in campo per affrontare problemi legati al mondo del mare come il traffico di esseri umani, le disumane condizioni di lavoro nell'industria della pesca e del trasporto commerciale, le opportunità di sviluppo delle comunità costiere e le isole minacciate dall'innalzamento del livello del mare.

Guerra alla microplastica

Gli oceani sono “il futuro dei continenti, dell'umanità stessa – ha spiegato dal canto suo il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans – e oggi c'è maggiore consapevolezza” sulle minacce ai nostri mari a partire dell'inquinamento della plastica e della microplastica, il “mostro” degli oceani. Entro fine anno ci sarà la Strategia europea ad hoc, ha assicurato Timmermans, secondo cui più che le sanzioni servono politiche a sostegno della riduzione e soprattutto del riciclo che “è l'unica vera soluzione” contro l'inquinamento. “Dobbiamo lavorare tutti insieme, la cooperazione è fondamentale – ha osservato – tutti gli attori devono fare la propria parte”. Oltre alla politica e all'industria è importante coinvolgere la scienza, la ricerca e l'università per trovare nuove soluzioni ed “educare” la collettività con campagne informative oltre all'insegnamento a scuola, ha aggiunto annunciando che la Commissione eliminerà entro fine 2017 tutti i bicchieri di plastica monouso in distributori d'acqua anche automatici nei suoi edifici a Bruxelles.

40 milioni di posti di lavoro

E proprio sul riciclo puntano molti dei progetti annunciati per rendere gli oceani più puliti e sicuri, anche rendendo i trasporti più ecologici e preservando le aree marine protette. A questo proposito, molti partecipanti hanno annunciato la creazione di nuove aree che coprono più di 2,5 milioni di chilometri quadrati. Fra i progetti in cantiere ce ne sono alcuni anche per affrontare il cambiamento climatico e la pirateria, per combattere la pesca illegale, per sviluppare la blu economy sostenibile che si prevede di raddoppiare entro il 2030, dai 1.300 miliardi di euro stimati oggi. Un'attività che potrebbe portare alla creazione di 40 milioni di posti di lavoro. La crescita più rapida dell'occupazione dovrebbe riguardare la produzione di energia eolica off shore, acquacoltura marina, lavorazione del pesce e attività portuali.