Le famiglie presentano il conto al governo

Prima di tutto voglio chiarire una cosa: la Conferenza sulla famiglia l’abbiamo voluta noi, non il Governo. Abbiamo insistito noi nel chiedere di convocarla senza aspettare visto che siamo già in ritardo di sette anni. Abbiamo voluto noi che fosse convocata a fine settembre, con tutte le difficoltà logistiche ed organizzative, perché volevamo e vogliamo provare a piazzare un colpo nella prossima Legge di stabilità. Quantomeno non ci rassegniamo e ci proviamo, fino alla fine.

A luglio, quando sembrava non si dovesse più fare, siamo stati criticati perché – dicevano – ci avevano presi in giro un’altra volta. Adesso che – dopo tanto lavoro – siamo riusciti a farla convocare, veniamo attaccati perché – dicono – sarà una passerella della politica prima delle elezioni. Insomma, come spesso capita in Italia, come fai sbagli. Ma è meglio sbagliare che starsene dietro una tastiera a criticare. Ma non ci buttiamo giù, anzi, continuiamo a lavorare facendoci scivolare le critiche e gli attacchi di dosso perché davanti a noi abbiamo le nostre famiglie e il futuro dei nostri figli. Il Forum è nato venticinque anni fa per relazionarsi con le Istituzioni, a livello locale e nazionale, nessuna esclusa. E’ nato per cercare di migliorare la vita delle famiglie in questo Paese. Per questo, si sono alternati i Presidenti del Consiglio e i Ministri, non abbiamo mai smesso di provarci. Anche in questa terza conferenza – vada come vada – abbiamo fatto un lavoro incredibile portando il nostro contributo nei vari gruppi.

Se ormai si parla di Fattore Famiglia come di qualcosa di conosciuto, non solo in ambito ecclesiale (vedi le ultime prolusioni dei cardinali Bagnasco e Bassetti), ma anche in ambito politico e amministrativo, lo dobbiamo al fatto che in ogni occasione possibile ed immaginabile abbiamo condiviso i nostri studi e le nostre simulazioni mostrando competenza, concretezza e disponibilità. Cosa ci aspettiamo da questa Conferenza? In primo luogo che si evitino al massimo le polemiche strumentali. Che non la si butti sull’ideologia, che si vada oltre lo schema delle contrapposizioni inutili e sterili. Contrapporsi, adesso, sarebbe fornire un alibi a chi non vuole fare niente per trovare soluzioni concrete. Insistere sulle polemiche oggi è fare il gioco di chi non vuole prendere decisioni. In secondo luogo che la famiglia, i figli come bene comune ed il preoccupante inverno demografico, entrino con forza nel dibattito in vista delle prossime elezioni. Che il Fattore Famiglia possa essere inserito in tutti i programmi dei vari partiti politici che si candidano a governare il Paese.

Se poi – e noi ce lo auspichiamo – già in quest’ultima Legge di stabilità ci dovesse essere un primo passo che portasse ad una riforma fiscale più equa per le famiglie, allora avremmo fatto centro. Ma la vittoria più grande è già quella di aver costretto il Paese a fermarsi e a ragionare sull’importanza della famiglia per ben due giorni. Il titolo che abbiamo contribuito a scegliere parla chiaro: “Più forte la famiglia, più forte il Paese”.

Presidente del Forum delle Associazioni familiari