L'Fbi avverte: “Terroristi pronti a colpire con i droni”

La minaccia terroristica rischia di aumentare grazie a un nuovo tipo di attacco. Almeno è questo l'allarme lanciato dal direttore dell'Fbi Christopher Wray davanti al Congresso degli Stati Uniti. I terroristi infatti starebbero cercando di usare i droni per condurre attacchi negli Usa. “Le organizzazioni terroristiche sono interessate ad usare i droni – ha dichiarato Wray in un'audizione della commissione per la sicurezza interna e affari governativi del Senato – Abbiamo visto che all'estero questo accade già con frequenza crescente, e l'aspettativa è che arrivi anche qui a breve” spiegato. Il direttore dell'Fbi ha quindi precisato che i droni sono “relativamente facili da gestire e abbastanza difficili da monitorare”. Anche Nicholas Rasmussen, direttore del National Counterterrorism Center, ha condiviso le preoccupazioni di Wray. “Due anni fa questo non era un problema, un anno fa era un problema emergente, ora è un vero problema – ha detto durante l'audizione in Congresso – Quindi stiamo cercando velocemente di adeguare le nostre strategie”. Rasmussen ha poi precisato che le agenzie contro il terrorismo stanno intensificando gli sforzi con gli esperti di intelligence per capire le tattiche che potrebbero veder impiegati i droni da parte degli estremisti.

Nuovo audio di al Baghdadi

E a proposito di terroristi, sarebbe tornato a farsi vivo (il condizionale è quanto mai obbligato) il “califfo” Abu Bakr al Baghdadi. Un nuovo audio, peraltro privo di una data certa, di 46 minuti del capo dell'Isis è stato diffuso dal portavoce del sedicente Califfato Abu Hassan al-Muhajir. Lo riferisce Rita Katz, direttore dell'organizzazione americana “Site” che monitora le attività dei jihadisti sul web. L'ultimo audio di al Baghdadi, dato per morto in un raid aereo russo il 16 giugno scorso, era stato diffuso a novembre dello scorso anno. L'audio non dimostra che al Baghdadi, la cui uccisione è stata messa in dubbio, sia ancora vivo, mancando un elemento – al momento – utile per accertare quando questo messaggio sia stato registrato. Il titolo del discorso è rivolto ai sodali di al Baghdadi che vengono esortati affinché “Il vostro Dio sia sufficiente come guida ed aiuto”. Un nuovo appello alla guerra santa che potrebbe anche essere mera propaganda per la banda di terroristi dell'Isis.

Le minacce della Corea del Nord

Secondo quanto riferisce il quotidiano israeliano Haaretz, l'audio è stato diffuso attraverso la rete di informazioni di Isis, Al-Furqan. Sempre secondo quanto riporta il giornale israeliano, l'unico riferimento temporale certo riguarda le minacce della Corea del Nord conto gli Stati Uniti e il Giappone. Un elemento che può far risalire l'audio – che va sempre verificato dall'intelligence – anche a poche settimane fa. Nell'audio il califfo lancia un appello ai seguaci dell'Isis per “distruggere ogni tiranno”, che si trovi “dentro o fuori” i territori dello Stato islamico e afferma che il sangue dei miliziani uccisi in Iraq e Siria non deve essere stato versato “invano”. 

Il giallo sull'uccisione

A dare notizie dell'uccisione di al Baghdadi era stato il ministero della Difesa russo il 16 giugno scorso, rivelando che il sedicente Califfo era stato ucciso il 28 maggio in un raid aereo nella periferia sud di Raqqa, la capitale del califfato, che ora sta crollando nelle mani felle forze anti-Isis, ma che all'epoca era ancora controllata dai jihadisti sunniti. All'epoca il portavoce della colazione anti-Isis a guida Usa, il colonnello americano Ryan Dillon invitò alla prudenza ricordando che già altre volte era stata data la notizia della morte di Al Baghdadi. L'11 luglio la tv irachena Al Sumaria, citando fonti interne ad Isis, aveva confermato la notizia del decesso del loro leader ma pochi giorni dopo, il 17 luglio, una fonte del ministero degli Esteri iracheno, citata dalla rete saudita Al Arabiya, aveva smentito la morte di Al Baghdadi. L'unica certezza, oltre all'assenza di prove, di fatto impossibili da recuperare sul terreno, è che da giugno non è stata formalizzata la nomina di un successore.