Nuove minacce della Nordcorea: “Affonderemo il Giappone e ridurremo in cenere gli Usa”

Nuove minacce di attacchi nucleari da parte della Corea del Nord, che afferma di voler “affondare” il Giappone e ridurre gli Stati Uniti in “cenere e polvere“. La nuova provocazione promette un’ulteriore escalation delle tensioni dopo la recente decisione delle Nazioni Unite di imporre nuove sanzioni al regime di Pyongyang. La minaccia giunge dal Korean Asia-Pacific Peace Committee, che gestisce i rapporti con Seul, attraverso l’agenzia di stampa ufficiale Kcna.

La Corea del Sud ha, intanto, testato i missili da crociera Taurus destinati a colpire con “chirurgica precisione” bersagli lontani fino a 500 km, anche per attacchi mirati nella stessa capitale del Nord, Pyongyang. All’ultima prova di forza di Seul, per nulla intenzionata a “piegarsi alle provocazioni“, ha fatto seguito la prima reazione ufficiale dello Stato eremita che ha rispedito al mittente le più stringenti sanzioni votate lunedì all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu attraverso la risoluzione 2375, definita una “provocazione” con la regia Usa.

Le manovre sulla costa occidentale hanno visto lo schieramento dei jet F-15K che hanno lanciato i vettori colpendo a circa 400 km di distanza un target sistemato su un’isola. Una prova “utile a dimostrare le capacità di risposta a eventuali provocazioni” che, allo stato, potrebbero avvenire in qualsiasi momento. Seul sta procedendo allo schieramento di circa 170 Taurus, parte del piano di difesa denominato “Kill Chain“, e ha deciso di importarne altri 90. Pyongyang, a circa 24 ore dalla decisione Onu, ha bollato le sanzioni come il “prodotto di una scellerata provocazione”. In una nota diffusa dalla Kcna, il ministero degli Esteri ha accusato la risoluzione “fabbricata” dagli Usa per colpire il suo “legittimo diritto all’autodifesa“. Quindi, “determinazione a percorrere” la strada finora seguita e “raddoppio degli sforzi per rafforzare la tutela della sovranità del Paese e il suo diritto all’esistenza mettendo in campo un equilibrio funzionale con gli Usa”. Affermazioni che consolidano l’ipotesi che le velleità nucleari e balistiche non saranno abbandonate.