Usa, stop alla riforma sanitaria, Trump: “Abolire l’Obamacare, ora”

Nuovo stop alla riforma della Sanità americana fortemente voluta da Donald Trump. A rallentare il processo di approvazione del testo sono stati due senatori repubblicani, contrari alla legge con cui il presidente Usa sta cercando di revocare l’Obamacare. Con soli 52 senatori repubblicani su 100, il tentativo guidato dal leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell non ha possibilità di proseguire.

Manca la maggioranza

I senatori repubblicani Jerry Moran del Kansas e Mike Lee dello Utah hanno fatto sapere che non avrebbero votato la seconda versione della riforma Trump presentata dal Grand Old Party (Gop). Le defezioni, che si aggiungono a quelle annunciate domenica da Susan Collins del Maine e Rand Paul del Kentucky, non consentono così ai repubblicani di raggiungere il sostegno sufficiente per approvare il provvedimento, anche per via del mancato voto del senatore John McCain che è in convalescenza. Su 52 seggi al Senato (su 100 complessivi), i repubblicani avrebbero adesso al massimo 47 voti. “Purtroppo ora è evidente che lo sforzo di abrogare e sostituire immediatamente il fallimentare Obamacare non avrà successo”, ha detto McConnell, proponendo “un rinvio di due anni” per abrogare l’Obamacare. Al suo posto, ha spiegato, “il Senato prenderà in considerazione un emendamento al disegno di legge che revoca l’Obamacare prevedendo però due anni di tempo prima che il provvedimento entri in vigore consentendo così nel frattempo di creare un nuovo sistema centrato sul paziente, che consente agli americani di accedere a una cura di qualità e a prezzi accessibili“.

Furia

Letteralmente infuriato Trump, che una volta appresa la notizia, ha twittato: “I repubblicani dovrebbero solo abrogare il fallimentare Obamacare adesso e lavorare a un nuovo piano per la Sanità ricominciando da zero, i democratici seguiranno!”. Un’arrabbiatura comprensibile, considerato che l’abolizione della riforma voluta dal suo predecessore era stata promessa nel programma con cui l’attuale inquilino della Casa Bianca si era presentato agli elettori.