Femminicidi, fiume di sangue in sole 24 ore: 4 donne uccise, una in fin di vita

Quattro casi di femminicidio in nemmeno 24 ore; un’altra vittima, in Sardegna, è in lotta per sopravvivere, dopo essere stata ridotta in fin di vita dal suo fidanzato. Numeri impietosi, un fiume di sangue che ha attraversato l’intera Penisola italiana nell’arco di un’unica giornata. Da Montepulciano a Bari, passando per Roma, Cagliari e Dragoni, in provincia di Caserta: 5 città, 5 regioni e altrettante storie, diverse tra loro ma accomunate da un’unica follia omicida scattata nella parte maschile della coppia. Famiglie distrutte, vite rovinate, una scia di violenza inaudita e feroce che ha sconvolto l’opinione pubblica italiana, nuovamente alle prese con il dramma dei delitti a sfondo familiare o sentimentale.

Il caso di Cagliari

Credeva che la sua compagna fosse morta dopo che, al termine di una lite, l’aveva percossa ripetutamente, fino a lasciarla priva di sensi. Per questo un cagliaritano di 25 anni, il quale evidentemente non voleva convivere con il peso di aver assassinato a mani nude la donna con la quale condivideva la propria vita, ha deciso di privarsi di quest’ultima gettandosi da un cavalcavia nei pressi dello Stadio “Sant’Elia”, fino alla scorsa stagione casa del Cagliari Calcio. L’uomo si è suicidato non sapendo, però, che la sua compagna non era morta, nonostante i gravi danni riportati a causa della sua furia: la 26enne si trova ora ricoverata in coma farmacologico presso il presidio sanitario “Brotzu”, dove era stata immediatamente trasportata dopo il suo rinvenimento. Per il ragazzo, invece, la corsa verso l’ospedale è stata inutile.

Omicidio-suicidio a Monteverde

E’ stata uccisa, invece, la donna di 81 anni residente nel quartiere di Monteverde, a Roma, soffocata fino alla morte da suo marito, di due anni più giovane. Una tragedia che nessuno nel quartiere si sarebbe mai aspettato, per la natura tranquilla della coppia e per la calma apparente riscontrata fra di loro fino a poco prima del delitto. Non sono ancora chiare le motivazioni del folle gesto compiuto dal 79enne il quale, subito dopo, si è lasciato cadere dal balcone del suo appartamento, posto al quinto piano, morendo sul colpo. Secondo quanto finora ipotizzato dagli inquirenti, l’uomo aveva scoperto di non poter guarire dalla malattia che lo affliggeva e, per questo, ha compreso di non potersi più prendersi cura di sua moglie, che necessitava di assistenza.

Montepluciano, massacrata a coltellate

Mancavano solo poche ore all’udienza che avrebbe determinato la loro separazione: eppure, un 56enne di Montepulciano ha deciso che davanti al giudice, assieme alla sua compagna, non ci sarebbe andato. L’uomo ha infatti ucciso la donna, una badante romena di 42 anni, la sera prima dello svolgimento dell’udienza in tribunale, all’interno della casa dove lavorava assistendo due signore anziane. Il 56enne, padre di un figlio di 9 anni, ha massacrato la compagna a colpi di coltello, fuggendo poi dalla finestra dell’appartamento. In seguito, braccato dai carabinieri, ha confessato il suo delitto, affermando di aver “fatto un disastro”.

Dragoni, l’ultimo appuntamento

Quello di Dragoni, in provincia di Caserta, è stato un tragico ultimo appuntamento: un uomo di 61 anni, Massimo Bianco, ha convinto la sua ex moglie a incontrarlo ancora una volta nella piazza principale del paese nella quale, probabilmente, lei pensava di essere al sicuro. Quello che era stato il suo compagno, però, è arrivato all’appuntamento armato di una pistola, con la quale ha freddato la donna sparandole tre colpi in pieno petto. L’uomo, che già in passato aveva manifestato comportamenti violenti, è stato tratto in arresto.

La tragedia di Bari

Martoriato da numerosi colpi di arma da taglio, l’ultimo dei quali, mortale, inferto alla gola. In queste orribili condizioni, nella giornata di ieri, è stato rinvenuto il cadavere di Donata De Bello, residente a Bari, uccisa al termine dell’ennesimo litigio con il suo compagno, Marco, di 32 anni. Il primo delitto di una 24 ore di sangue, segno di una società che, troppo spesso, dimentica la ragione lasciando sfogo alla follia della violenza.