Peculato, a giudizio Profiti, ex presidente del Bambino Gesù

Saranno processati per concorso in peculato l’ex presidente della Fondazione Bambino Gesù, Giuseppe Profiti, e l’ex tesoriere Massimo Spina accusati di aver usato soldi dell’Ospedale per pagare la ristrutturazione del famoso attico del cardinale Bertone. La prima udienza si terrà il 18 luglio. Lo ha stabilito il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano che ha notificato agli imputati e ai loro avvocati la richiesta di rinvio a giudizio presentata dall’Ufficio del Promotore di Giustizia a conclusione della fase istruttoria del procedimento in corso per la distrazione di fondi della Fondazione Bambino Gesù e il conseguente decreto di rinvio a giudizio, emesso dal Presidente del Tribunale il 13 giugno.

Rischiano fino a 5 anni

La richiesta di rinvio a giudizio firmata dal Promotore Gian Pietro Milano e dall’aggiunto Roberto Zannotti, contesta ai due ex manager di aver violato in concorso (art. 68) l’articolo 168 del codice penale che fu modificato nel 2013 e recita: “Salvo che il fatto costituisca un reato più grave, il pubblico ufficiale, il pubblico ufficiale straniero o il funzionario di un’organizzazione internazionale pubblica, che sottrae, si appropria indebitamente o usa in modo illecito, a vantaggio proprio o di altri, qualsiasi bene, fondo o valore pubblico o privato o qualsiasi altra cosa di valore che sia stata a lui affidata a causa delle sue funzioni, è punito con la reclusione da tre a cinque anni, con la interdizione perpetua dai pubblici uffici e con una multa non inferiore ad euro cinquemila. Se il danno è lieve o interamente risarcito prima dell’inizio del giudizio, la interdizione dai pubblici uffici è temporanea e la reclusione è da uno a tre anni”.

Le accuse

Secondo le accuse, Profiti, 56 anni, e Spina, 57, “entrambi pubblici ufficiali, hanno utilizzato in modo illecito, a vantaggio dell’imprenditore Bandera, denaro appartenente alla Fondazione Bambino Gesù, denaro del quale entrambi avevano la disponibilità in ragione delle funzioni dagli stessi ricoperte. In particolare sono stati pagati per fini completamente extraistituzionali euro 422.005,16, utilizzandoli per effettuare lavori di ristrutturazione edilizia di un immobile di proprietà del Governatorato, destinato a residenza del Segretario di Stato emerito, per avvantaggiare l’impresa di Gianantonio Bandera” tra novembre 2013 e il 28 maggio 2014.

Il collegio giudicante sarà composto dal presidente Paolo Papanti-Pelletier e dai giudici Venerando Marano e Carlo Bonzano.