Palermo, nuova intimidazione alla scuola “Falcone”: trovato un uccello decapitato

Nuovo atto intimidatorio davanti alla scuola “Giovanni Falcone” del quartiere Zen di Palermo, dove ignoti avevano decapitato la statua del giudice ucciso dalla mafia. All’ingresso dell’istituto è stato trovato un uccello con la testa mozzata. Per gli inqurienti si tratterebbe di un messaggio in codice dal tenore minatorio. Sul posto si è recata la polizia per i rilevamenti del caso.

Nel mirino

La scuola, che si trova in un quartiere ad alta incidenza criminale, aveva subito danneggiamenti anche negli anni scorsi. Tanto che il busto di Falcone era stato recintato ed era stato attivato un sistema di videosorveglianza che, però, al momento non è funzionante. Per questo pomeriggio è attesa la visita del ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, che incontrerà la preside dell’istituto Daniela Lo Verde.

L’anniversario

Tutto questo a pochi giorni dalle celebrazioni di un altro triste anniversario, quello della strage di via D’Amelio (il 19 luglio) nel quale persero la vita il giudice Paolo Borsellino e 5 membri della sua scorta. “Ci sono troppe coincidenze per credere a ragazzate spontanee non suggerite da adulti – ha detto nei giorni scorsi il presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco – Tutto questo avviene alla vigilia dell’anniversario della strage via D’Amelio, dopo quello di Capaci e dell’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. E nel momento in cui il Parlamento si accinge ad approvare le modifiche al Codice antimafia compreso le misure di confisca ai corrotti tra l’opposizione dei soliti noti e le perplessità garantiste di alcuni esperti subito strumentalizzate anche da forze della maggioranza“.

Le foto danneggiate

Sembra smontarsi, invece, il caso del danneggiamento al cartellone con le foto di Falcone e Borsellino avvenuto il 7 luglio vicino all’istituto scolastico “De Gasperi” di Palermo. A rovinare il manifesto sarebbe stato un clochard con problemi psichiatrici. Lo hanno scoperto i poliziotti della Squadra Mobile, anche attraverso la visione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza della scuola. Il senza fissa dimora è stato, nitidamente immortalato dalle telecamere nell’atto di spegnere una sigaretta sul cartellone e provocare un foro. L’uomo è stato denunciato per danneggiamento. La ricostruzione dei fatti, allo stato, porta a escludere un’intimidazione e un collegamento con il quasi contestuale danneggiamento del busto Falcone allo Zen.