Medio Oriente, l’allarme dell’Onu: “Nel 2020 Gaza sarà invivibile”

Se non si cambia l’attuale situazione, nel 2020 Gaza sarà “invivibile“. Lo sostiene un nuovo Rapporto dell’Onu diffuso dalla sede dell’organizzazione a Gerusalemme che fotografa la situazione a 10 anni dalla presa del potere di Hamas nella Striscia, dall’avvio del blocco di Israele e dalla separazione amministrativa dal resto dei Territori palestinesi.

I parametri sociali ed economici – sottolinea il dossier – sono “deteriorati e più rapidamente di quanto anticipato nel 2012″ a cominciare dal Pil pro capite. Se l’unica risorsa di acqua potabile sarà “completamente esaurita” per il 2020, oggi l’emergenza è quella dell’elettricità, definita “il più recente e visibile deterioramento nelle condizioni di vita”. “Gaza – ha detto Robert Piper, coordinatore Onu – ha continuato la sua traiettoria di de-sviluppo, in molti casi più velocemente di quanto abbiamo previsto. L’attuale assistenza umanitaria attraverso l’Unrwa sta rallentando questa discesa, ma la direzione verso il basso resta chiara”.

L’alternativa, ha ammonito Piper, sarà che Gaza sarà ancora più isolata e disperata. “La minaccia di una rinnovata, più devastante, escalation aumenterà e le prospettive di una riconciliazione intra palestinese diminuiranno. Con loro le possibilità di un pace tra Israele e la Palestina”. Per questo il Rapporto dell’Onu ha fatto appello a Tel Aviv, all’Autorità nazionale palestinese, ad Hamas e alla Comunità internazionale “a muoversi in direzione di investimenti di sviluppo più sostenibili, il rafforzamento dei settori produttivi di Gaza, il miglioramento della libertà di movimento per entrambi i popoli e le merci, così come per il rispetto dei diritti umani e la legge umanitaria internazionale”.