Il Papa ai giovani sportivi: “I campioni non si accontentano della mediocrità”

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I campioni non hanno tempo, non si distinguono per l’età. “Altro li distingue: che non si accontentano della mediocrità, ma sanno andare sempre oltre; che con fatica e sacrificio lottano ogni giorno per migliorarsi, per saltare più in alto come per correre più a lungo; che non rinunciano a raggiungere mete che prima sembravano impossibili”. E’ il messaggio che Papa Francesco ha inviato ai partecipanti del “Diego Dominiguez Rugby Camp“, svoltosi nei giorni scorsi presso l’Istituto Cesare Beccaria di Milano, il carcere minorile dove cinquanta ragazzi tra i 14 e i 25 anni, detenuti per diversi reati, hanno avuto la possibilità di fare sport seguiti dai campioni di rugby, calcio, basket e nuoto. Il Pontefice, contento e riconoscente delle attività svolte, invita i giovani sportivi a fare “gioco di squadra”, affidando al Signore la loro “crescita” e le loro “speranze“.

Chiamati a raggiungere la meta

Nel messaggio, datato 27 giugno, ma diffuso solo nelle scorse ore, Papa Francesco fa suo il linguaggio del rugby. “Anche se in questi giorni perderete qualche partita – scrive Bergoglio -, non perdete mai il desiderio di realizzare mete importanti nella vita”. Quindi aggiunge: “Quando vi sembrerà difficile ‘uscire dalla mischia’, ricordatevi di non abbassare lo sguardo, ma di alzarlo per non perdere di vista la meta, perché là siete chiamati ad andare”. Quindi, esorta tutti a collaborare: “Da soli è difficile arrivarci, ma insieme, facendo gioco di squadra, si può”.

“Dio crede in noi”

“Immagino di guardarvi negli occhi e di vedere nel vostro sguardo la luce pulita di questa speranza“, scrive ancora il Santo Padre. Quindi conclude incoraggiando i ragazzi scrivendo “una cosa molto bella e importante: Dio ha veramente a cuore le vostre vite, vi è vicino, vi accompagna e non si stancherà mai di voi. Egli continua a credere in noi – aggiunge il Papa -, in ciascuno di noi, anche quando noi ci dimentichiamo di Lui”. Affidando al Signore le vite dei piccoli campioni, Bergoglio, infine, chiede di ricordarlo nelle preghiere.

Il Diego Dominiguez Rugby Camp

A organizzare il campus, il campione italo-argentino Diego Dominguez, quinto miglior marcatore della storia del rugby e attualmente coach del rugby Tolone. In una recente intervista pubblicata sul quotidiano “La Repubblica”, la direttrice del carcere minorile lombardo, Olimpia Monda, afferma: “È la prima volta che un campus del genere viene organizzato in un istituto penale. I ragazzi detenuti fanno normalmente sport, anche se alcuni sono pigri e non ne hanno voglia. Ma stavolta sarà diverso: tutto l’istituto, personale compreso, sarà coinvolto nell’iniziativa”. Anche se la routine del penitenziario viene stravolta, “siamo ben contenti di farlo perché pensiamo che possa funzionare e far passare il messaggio del rispetto delle regole attraverso lo sport“, aggiunge Monda. E anche l’Istituto ne trae dei vantaggi: l’iniziativa, sponsorizzata da Mediobanca, prevede infatti una ristrutturazione di tutti gli impianti sportivi, dal prato, alle porte di calcio, ai pali da rugby (finora inesistenti), fino alla palestra rimbiancata e rimodernata.

Lo sport per preparare i giovani ai futuro

Per Dominguez, che non è nuovo ad iniziative sociale, è la prima esperienza dentro ad un carcere. “Una persona del mio staff lo fa da otto anni in 24 carceri argentine, con grandissimi risultati – afferma il rugbista italo-argentino -. Parliamo di ragazzi ai quali dobbiamo aumentare l’autostima: hanno sbagliato, stanno pagando e devono essere pronti alle opportunità quando usciranno. E per farlo non c’è niente di meglio dello sport”. Il programma della giornata inizia alle 9:00 del mattino e si conclude alle 17:00. Si inizia con due ore di allenamento, quindi segue il pranzo “tutti assieme – dice Dominguez -, la pausa per chiacchierare e conoscerci e una sorpresa al giorno”. Le sorprese sono quattro campioni di quattro diversi sport: Beppe Bergomi per il calcio, Andrea Meneghin e Antonello Riva per il basket, e Federico Morlacchi per il nuoto. Al termine del campus, quattro squadre di detenuti si sfidano a rugby, nuoto, basket e calcio.