Il matrimonio fa bene al cuore ma non alla linea

La vita matrimoniale giova alla coppia per innumerevoli aspetti, ma comporta anche qualche piccolo cruccio all’uomo in merito alla sua linea. Secondo uno studio pubblicato su Social Science & Medicine dall’economista Joanna Syrda dell’Università di Bath, in Gran Bretagna, risulta infatti che dopo il matrimonio gli uomini ingrassano in media di un chilo e mezzo, e rischiano di prendere altro peso con l’arrivo dei figli.

Lo studio

La ricercatrice ha analizzato tra il 1999 e il 2003 un campione di quasi novemila statunitensi. In particolare, Syrda li ha messi sotto la lente andando a valutare le variazioni dell’indice di massa corporea (calcolato come il peso in chilogrammi diviso per il quadrato dell’altezza in metri) in corrispondenza di tre momenti fondamentali della vita di coppia: il matrimonio, la nascita dei figli e il divorzio.

Oltre un chilo in più dei single

I risultati sono incontrovertibili: gli uomini sposati sono più in carne rispetto ai coetanei ancora liberi. Mediamente la fede nuziale incide un chilo e quattro in più sulla massa corporea. Il peso resta stabile, di solito, durante la gravidanza della moglie, ma torna a salire alla nascita del bambino.

L’aspetto psicologico ha un’influenza su queste dinamiche. Chi è solo e cerca l’anima gemella, tende a tenersi in forma, mentre chi è sposato, in un certo senso è meno motivato. C’è poi l’elemento strettamente culinario. Di solito la moglie prepara pasti più ricchi e con più regolarità rispetto a quanto faccia l’uomo solo.

Serve più consapevolezza

L’economista Joanna Syrda ritiene “utile” che “le persone capiscano quali fattori sociali possono influenzare il peso, soprattutto quelli più comuni come il matrimonio e la paternità”, di modo che “possano prendere decisioni più consapevoli” rispetto “alla loro salute e al loro benessere”. La docente sottolinea che gli uomini sposati riluttanti a perdere peso devono anzitutto essere consapevoli “del cambiamento della propria motivazione, del comportamento e delle abitudini alimentari”.