Fori Imperiali, sesso in pieno giorno davanti ai turisti

A due passi dal Colosseo, in quella che è una delle strade più belle e suggestive di Roma, una coppia fa sesso in pieno giorno all’interno dell’area archeologica. E’ quanto si vede nel video girato da Fabrizio Santori, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, e poi postato sulla pagina Facebook del politico. Le immagini, a dir poco vergognose, hanno fatto il giro del web, indignando utenti, cittadini e turisti, rilanciando l’immagine di una Capitale degradata.

Il video

La coppia viene ripresa mentre fa sesso a pochi metri dalle centinaia di turisti che ogni giorno affollano Via dei Fori Imperiali. Noncuranti del passaggio delle persone, si comportano come se stessero nella propria camera da letto, nudi e senza freni inibitori. Alle loro spalle, l’Altare della Patria.

Santori: “Ecco il degrado che sta vivendo Roma”

“Il luogo in cui si consuma l’atto – afferma Santori, autore del video – sembra essere di difficile accesso, e di conseguenza conosciuto solo ed esclusivamente da chi lo frequenta abitualmente, forse un centurione o altre figure come guide abusive che si aggirano intorno al Colosseo. E’ indecente assistere a scende del genere”. Poi sis caglia contro l’amministrazione comunale targata 5 Stelle: “E’ questo il degrado che sta vivendo Roma e il suo centro storico con la sindaca Raggi, la quasi totale certezza dell’impunità porta a comportamenti volgari, di sopraffazione o illegalità diffusi. E’ indecente assistere a scene del genere lì dove passano milioni di turisti e cittadini ogni anno. Ma nella Roma targata M5S ormai può succedere di tutto“.

Sesso in pubblico, cosa si rischia

Negli ultimi mesi sono decine i casi di coppie intente a fare sesso in luoghi pubblici che hanno riempito le pagine di cronaca dei quotidiani nazionali, spesso senza che i “colpevoli” venissero identificati e puniti per il loro comportamento. Ma cosa rischia chi decide di consumare un rapporto intimo, ad esempio, in una piazza? E in cosa consiste esattamente il reato di atti osceni e, soprattutto, il presupposto del luogo pubblico? In linea di massima, il reato previsto e punito dall’art. 527 del codice penale prevede ‘solo’ una salata sanzione dopo la depenalizzazione del gennaio 2016, che lo ha trasformato in un illecito amministrativo. Tuttavia, nei casi più gravi, è tutt’ora previsto il carcere.

Cosa dice la legge

Il reato di atti osceni prevede che “chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è punito con la sanzione amministrativa da 5.000 a 30.000 €. Si applica la pena della reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi se il fatto è commesso all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano”. Inoltre, ai sensi dell’art. 36, comma 1, della legge 104/1992, se la persona offesa dal reato è affetta da “minorazione psichica, fisica o sensoriale” la pena è aumentata da un terzo alla metà. In più, il terzo comma dell’art. 527 stabilisce che “se il fatto avviene per colpa – ossia in maniera colposa -, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 51 a euro 309″.

Che cos’è un atto osceno in luogo pubblico

Agli effetti della legge penale, si considerano osceni gli atti e gli oggetti che, secondo il comune sentimento, offendono il pudore“. La definizione di ‘atto osceno’ in giurisprudenza è vaga e lascia un ampio margine di interpretazione al giudice, problema che negli anni ha portato a sentenze molto differenti fra loro. In generale, tuttavia, secondo la giurisprudenza è da considerarsi ‘atto osceno’ qualsiasi manifestazione di concupiscenza, sensualità, inverecondia sessuale compiuta su altri o su se stessi, in grado di offendere a tal punto il sentimento della morale sessuale e il pudore da destare, in chi vi assiste, disgusto e repulsione. Intanto, affinché sussista il reato, l’atto oltre che osceno deve essere commesso in un luogo pubblico, un posto dove, secondo la legge, chiunque possa accedere senza limitazioni di sorta, aperto al pubblico – come ad esempio strade, piazze, giardini pubblici – o anche in un luogo esposto al pubblico, che cioè possa essere visto da un numero indeterminato di persone anche qualora non possano accedervi: è il caso dell’automobile o, addirittura, dell’interno di un’abitazione visibile dalle finestre.