Londra, Gloria e Marco sono morti, ora è ufficiale. Almeno 70 le vittime

Si è purtroppo spenta l’ultima speranza di ritrovare vivi i due giovani veneti coinvolti nel rogo della Grenfell Tower di Londra. E’ arrivata oggi l’ufficialità della morte di Gloria Trevisan e Marco Gottardi, 27 e 28 anni, entrambi architetti; a comunicarla, l’avvocato della famiglia Trevisan, contattato dalla Farnesina.

Gli ultimi istanti di vita

I due giovani architetti abitavano al 23esimo e penultimo piano della torre, e quella tragica notte hanno capito che quell’incendio partito dal secondo piano si sarebbe rivelato una trappola mortale. Al telefono con i genitori, li hanno salutati per l’ultima volta.

“Ho sentito la registrazione della telefonata di Gloria alla mamma. Le dice grazie per quello che ha fatto per lei. Stavano dando un addio. Non ci sono motivi per sperare che Gloria e Marco siamo ancora vivi”, aveva detto l’avvocato Maria Cristina Sandrin, legale della famiglia Trevisan, poche ore dopo la tragedia.

Marco è stato straordinario – racconta il suo papà – infondeva tranquillità a tutti. Quando la linea è caduta abbiamo capito che la situazione era precipitata e siamo stati colti dalla disperazione. Conserverò per sempre il ricordo delle ultime parole che ci ha dedicato”.

Sale il numero dei morti

La stima dei morti sale ad almeno 70 e il conteggio non è definitivo. In ospedale, infatti, sono ricoverate oltre 20 persone, diverse delle quali in gravi condizioni. Ancora imprecisato il numero di dispersi, per cui la polizia ha detto che la conta dei morti – con tutta probabilità – non si fermerà a 70.

La May contestata

Intanto nella capitale britannica salgono le proteste contro la premier Theresa May. “Vergognati, codarda!”, le hanno urlato contro quando si è recata, dopo giorni di tentennamenti, fra la gente del quartiere colpito, ai margini di North Kensington, nel centro d’aiuto improvvisato nel complesso della chiesa di Saint Clements. Alla premier non é bastato per calmare gli animi annunciare lo stanziamento di 5 milioni di sterline di aiuti né visitare in fretta e furia alcuni dei 24 feriti in ospedale. La rabbia sale, di pari passo al numero delle vittime di quella che – su più fronti – è stata definita una “tragedia annunciata”.