Migranti, protesta di CasaPound al Senato contro il Ddl Ius soli: tensioni e cariche della polizia

Non si ferma, a Roma, la polemica sulla questione immigrazione, accentuata negli ultimi giorni dalla sindaca Raggi che ha richiesto l’intervento della Prefettura per la gestione dell’emergenza degli arrivi nella Capitale. Nel frattempo, però, c’è anche chi, spinto dalla controversia, ha detto la sua effettuando un sit-in sotto il Senato. Al grido di “difendiamo la nazione non vogliamo immigrazione”, infatti, i militanti del partito di estrema destra, CasaPound, assieme ai membri del movimento “Forza Nuova”, si sono radunati davanti Palazzo Madama per protestare contro il Ddl Ius soli, attualmente in votazione al Senato e che concede ai figli degli immigrati nati in Italia il diritto di cittadinanza.

Sit-in e cariche

Momenti di tensione si sono verificati fin dalle 9.40 di questa mattina, quando le Forze dell’ordine hanno effettuato diverse cariche nei confronti dei manifestanti, costretti a ritornare nella vicina Piazza delle Cinque lune (assegnata per la manifestazione) dopo essere stati bloccati con degli idranti mentre si dirigevano verso il Senato. Nel corso della protesta, i militanti hanno sfoggiato bandiere di CasaPound e cartelli riportanti immagini di alcuni terroristi, accompagnate dalla scritta “Grazie Ius soli”. Come spiegato dai militanti in una nota del vicepresidente Di Stefano, “era stata assegnata la piazza delle Cinque Lune ma abbiamo provato a spostarci sotto le finestre del Senato con le braccia alzate. La polizia ha caricato con manganelli e idranti, una quindicina di noi sono stati colpiti ma in modo lieve. Vogliamo far sentire l’assedio al Senato durante la votazione di una legge così importante”. Finora si ha notizia di due manifestanti feriti. Tutte le persone che hanno tentato di forzare il blocco, spiegano dalla Questura, sono state riprese dalla polizia scientifica.

Raggi: “Faremo la nostra parte ma con regole”

Al Campidoglio, però, dopo le diatribe dei giorni scorsi, la sindaca Raggi ha aggiustato il tiro, confermando quanto richiesto al Prefetto (l’ormai nota moratoria sull’immigrazione) ma smorzando un po’ i toni: “Roma fa la sua parte e continuerà a farla, come anche tutte le altre città grandi e piccole. L’accoglienza dei più fragili è prima di tutto un dovere morale che deve tuttavia essere attuato con regole precise e in maniera controllata per evitare sacche di illegalità e fenomeni opachi come quelli visti in passato a Roma”. Mira aggiustata, dunque, anche alla luce di quanto affermato circa sei mesi fa, a metà della sua amministrazione, quando si espresse, su Twitter, con parole piuttosto diverse in merito alla questione: “I rifugiati sono nostri fratelli e sorelle. Roma città accogliente farà la sua parte”. Frase immediatamente ripresa dalle principali testate e, in un certo senso, un contributo alla frenata della sindaca.

Sulla richiesta di moratoria, però, la sindaca non torna indietro. Così, mentre si vota lo Ius soli, assieme ai dati sull’immigrazione a Roma diffusi da Palazzo Valentini (secondo i quali la Capitale potrebbe accogliere almeno altre 2 mila persone) ecco arrivare la notizia di un incontro fra il ministro dell’Interno, Marco Minniti, e la stessa Raggi il quale dovrebbe avvenire a breve.

Foto: Ansa