Prima grana per Macron: aperta un’inchiesta sul ministro Ferrand

A meno di un mese dalla sua elezione arriva la prima grana per Emmanuel Macron. La procura della Repubblica di Brest, in Bretagna (nord della Francia), ha infatti aperto un’inchiesta sui fatti attribuiti in questi giorni da diversi media francesi al ministro della Coesione territoriale e segretario generale di En Marche!, Richard Ferrand. Lo rivela il quotidiano locale, Le Telegramme.

L’inchiesta

L’informazione è stata successivamente confermata da un comunicato del procuratore di Brest, Eric Mathais. Le indagini avranno “come obiettivo la raccolta di ogni elemento che consenta un’analisi completa dei fatti e la ricerca di una loro eventuale rilevanza penale in materia di reati contro la proprietà e non osservanza della correttezza e delle regole delle cooperative“.

Conflitto d’interesse

La stessa procura, giorni fa, aveva rifiutato l’apertura di un’inchiesta sulle iniziative immobiliari controverse del ministro Ferrand, stando a Le Canard Enchainé. Stamattina, la svolta, dopo gli appelli di molti esponenti politici dell’opposizione e di associazioni anticorruzione. Negli ultimi giorni, oltre al caso degli investimenti immobiliari che coinvolgevano la sua compagna, Ferrand è stato tirato in ballo per diversi casi di presunti conflitti d’interesse. Il presidente Macron, che lo sostiene a spada tratta, ha ripetuto che eventuali dimissioni di Ferrand sarebbero giustificate soltanto se il ministro fosse indagato personalmente.

In fibrillazione

Sul piano politico l’indagine rischia di scatenare un terremoto. Uno dei punti centrali del programma di En Marche è infatti la moralizzazione della politica e il ministro della Giustizia, François Bayrou, è in procinto di presentare un disegno di legge proprio su questo argomento. Ferrand da parte sua sostiene di “avere la coscienza pulita” e Macron gli ha pubblicamente rinnovato la fiducia.