Udienza generale, il Pontefice: “La vera speranza non è mai a poco prezzo”

“Due uomini camminano delusi, tristi, convinti di lasciare alle spalle l’amarezza di una vicenda finita male. Prima di quella Pasqua erano pieni di entusiasmo: convinti che quei giorni sarebbero stati decisivi per le loro attese e per la speranza di tutto il popolo. Gesù, al quale avevano affidato la loro vita, sembrava finalmente arrivato alla battaglia decisiva: ora avrebbe manifestato la sua potenza, dopo un lungo periodo di preparazione e di nascondimento. Questo era quello che loro aspettavano. E non fu così”. Quella descritta da Papa Francesco durante l’Udienza generale in Piazza San Pietro, è la scena del Vangelo di Luca nella quale si racconta l’esperienza dei due discepoli di Emmaus che, come spiegato dal Santo Padre, “coltivavano una speranza solamente umana, che ora andava in frantumi. Quella croce issata sul Calvario era il segno più eloquente di una sconfitta che non avevano pronosticato”.

La terapia della speranza

Da questa delusione, da questo sconforto, ecco scaturire il desiderio di lasciare Gerusalemme percorrendo, immersi fra i loro pensieri, la strada per Emmaus, la stessa sulla quale, improvvisamente, incontrano Gesù: “L’incontro con quei due discepoli sembra essere del tutto fortuito: assomiglia a uno dei tanti incroci che capitano nella vita. I due discepoli marciano pensierosi e uno sconosciuto li affianca. E’ Gesù ma i loro occhi non sono in grado di riconoscerlo. E allora Gesù incomincia la sua ‘terapia della speranza’. Ciò che succede su questa strada è una terapia della speranza. Chi la fa? Gesù”. Ma, come spiegato ancora da Papa Francesco, “anzitutto domanda e ascolta: il nostro Dio non è un Dio invadente. Anche se conosce già il motivo della delusione di quei due, lascia a loro il tempo per poter scandagliare in profondità l’amarezza che li ha avvinti”. Ed è proprio attraverso questo ascolto che emerge la confessione di una speranza disattesa: “Quante tristezze, quante sconfitte, quanti fallimenti ci sono nella vita di ogni persona! In fondo siamo un po’ tutti quanti come quei due discepoli. Quante volte nella vita abbiamo sperato, quante volte ci siamo sentiti a un passo dalla felicità, e poi ci siamo ritrovati a terra delusi. Ma Gesù cammina con tutte le persone sfiduciate che procedono a testa bassa. E camminando con loro, in maniera discreta, riesce a ridare speranza”.

La strada di Emmaus

Gesù, ha detto Bergoglio, parla loro attraverso le Scritture nelle quali “nessuno incrocerà storie di eroismo facile, fulminee campagne di conquista. La vera speranza non è mai a poco prezzo: passa sempre attraverso delle sconfitte. La speranza di chi non soffre, forse non è nemmeno tale. A Dio non piace essere amato come si amerebbe un condottiero che trascina alla vittoria il suo popolo annientando nel sangue i suoi avversari. Il nostro Dio è un lume fioco che arde in un giorno di freddo e di vento, e per quanto sembri fragile la sua presenza in questo mondo, Lui ha scelto il posto che tutti disdegniamo”. Pochi gesti, tra i quali quello cardine dell’Eucaristia, vengono compiuti da Gesù durante questo breve incontro. Eppure, “in questa serie di gesti, non c’è forse tutta la storia di Gesù? E non c’è, in ogni Eucaristia, anche il segno di che cosa dev’essere la Chiesa? Gesù ci prende, ci benedice, ‘spezza’ la nostra vita – perché non c’è amore senza sacrificio – e la offre agli altri, la offre a tutti”. Ma in questo breve momento sulla strada con i discepoli di Emmaus, si racconta anche il destino della Chiesa: “La comunità cristiana non sta rinchiusa in una cittadella fortificata, ma cammina nel suo ambiente più vitale, vale a dire la strada. E lì incontra le persone, con le loro speranze e le loro delusioni, a volte pesanti. La Chiesa ascolta le storie di tutti, come emergono dallo scrigno della coscienza personale; per poi offrire la Parola di vita, la testimonianza dell’amore, amore fedele fino alla fine”.

A conclusione dell’Udienza, Papa Francesco ha ricordato che, nei momenti più bui che ognuno di noi si ritrova a vivere percorrendo la sua strada, “Gesù sempre è accanto a noi per darci la speranza, per riscaldarci il cuore e dire: ‘Vai avanti, io sono con te. Vai avanti’. Il segreto della strada che conduce a Emmaus è tutto qui: anche attraverso le apparenze contrarie, noi continuiamo a essere amati, e Dio non smetterà mai di volerci bene”.