Lotta al jihad: possibile ingresso della Nato nella coalizione anti Isis

La Nato potrebbe presto entrare nella coalizione a guida Usa che sta combattendo contro il sedicente Stato Islamico in Siria e Iraq. Lo hanno riferito all’Ansa fonti interne all’Alleanza Atlantica. Le decisione potrebbe essere presa durante il vertice dei leader Nato, cui parteciperà anche Donald Trump, che si terrà giovedì nel nuovo quartier generale di Bruxelles.

Due i temi che saranno discussi nel summit, introdotti da due rapporti che i leader saranno chiamati ad approvare: il primo riguarda le modalità per rafforzare il ruolo della Nato nell’antiterrorismo, il secondo quelle per garantire l’equa ripartizione degli oneri finanziari per l’Alleanza ed i piani per riportare le spese militari al richiesto livello del 2% del Pil entro il 2024. Tutti gli stati membri della Nato fanno già parte della coalizione anti-Isis a titolo individuale.

L’Alleanza già contribuisce alle operazioni della coalizione anti-Califfato, tra l’altro con la sorveglianza aerea fornita dai suoi aerei Awacs e con l’addestramento di ufficiali iracheni. Nelle discussioni preliminari in preparazione del vertice alcuni degli alleati, Francia e Germania, avrebbero espresso perplessità all’idea di un ingresso a pieno titolo nell’Alleanza, che viene tuttavia giudicato “probabile” dalle fonti che comunque lo indicano come tema che sarà oggetto di discussione al tavolo dei leader.

Il presidente Trump, ma anche il vicepresidente Mike Pence ed il sottosegretario alla difesa James Mattis, nei mesi scorsi avevano insistito per un ruolo maggiore della Nato nella lotta al terrorismo. Il segretario generale, Jens Stoltenberg, nella ministeriale esteri di fine marzo ha sottolineato che l’Alleanza ha un “potenziale inutilizzato” nell’antiterrorismo, in particolare per la stabilizzazione a lungo termine dei paesi e la formazione delle forze armate come in Afghanistan.