Grecia, nuove proteste in piazza contro austerity: scontri tra manifestanti e polizia

Tafferugli e disordini davanti al Parlamento di Atene, dove alcuni decine di giovani con il volto coperto hanno cercato di avvicinarsi all’edificio con bottiglie di molotov. Il gruppo di manifestanti è stato respinto dalle forze dell’ordine che hanno utilizzato gas lacrimogeni. La protesta si è verificata mentre il governo di Alexis Tsipras stava approvando una nuova serie di misure di austerità. I sindacati del settore pubblico e privato, da due giorni avevano mobilitato i lavoratori che con le loro proteste avevano paralizzato di fatto il Paese.

La nuova austerity

Il Parlamento ellenico ha dato il via libera alle nuove misure di austerity pari al due per cento del pil imposte dall’ex Troika. Le riforme approvate, di fatto, fissano nei dettagli i provvedimenti che il governo dovrà prendere nel 2018 e nel 2019. Il prossimo anno scatterà il tredicesimo taglio alle pensioni: ai nuovi trattamenti verranno equiparate anche quelle pregresse e alcuni benefici verranno eliminati. Nel 2019 invece, verrà abbassata la soglia di reddito esentasse. Queste nuove riforme dovrebbero generare 4,5 miliardi di euro tra risparmi e nuove entrate. Se questi nuovi obiettivi di bilanci – imposti dai creditori – verranno raggiunti e rispettati, nel 2019 il governo di Tsipras potrà varare alcune misure sociali compensative, come ad esempio, alzare gli incentivi per la prima casa per le famiglie più povere, aumentare i fondi per istruzione e sanità e ridurre le aliquote per i redditi più bassi.

La parola passa a Bruxelles

Dopo l’approvazione della nuova austerity, la parola passa ora a Bruxelles. Il prossimo lunedì, infatti, l’Eurogruppo è chiamato a riunirsi per valutare i progressi della Grecia e, in teoria, dovrebbe dare il via libera a un piano per la ristrutturazione del debito del Paese, arrivato al 179 per cento del Pil.

Tsipras: “Siamo arrivati all’ultimo gradino della crisi”.

Siamo arrivati all’ultimo gradino della crisi, abbiamo davanti a noi la fine del tunnel e nel 2018 usciremo dal memorandum”, ha dichiarato il premier Alexis Tsipras dopo l’ok del Parlamento alla nuova austerity. Riforme che non sono state accolte di buon grado dall’opposizione. Infatti, Kiriakos Mistotakis, leader di Nea Demokratia, ha sottolineato che questo è “il quarto accordo di sacrifici dopo aver promesso che i tagli erano finiti”. Per Mistotakis sarebbe meglio “andare subito al voto e vedere a chi credono gli elettori“.