Serie A, la Roma ne fa tre e torna seconda. Festa rinviata per la Juve

La Roma sbatte con violenza la porta in faccia alla Juventus e sentenzia chiaramente che la festa scudetto per i bianconeri non si festeggia all’Olimpico. Tre reti a una, con gli ospiti che passano in vantaggio ma subiscono la foga dei padroni di casa, intenti a non concedere agli acerrimi rivali il proprio terreno di gioco per dar sfogo alla propria gioia per il sesto titolo consecutivo. Una partita combattuta, giocata bene dalla Roma, meno dalla Juve che impatta su una formazione ben organizzata e tutt’altro che propensa a subire il gioco della capolista. Come detto, gli ospiti vanno in vantaggio, sfruttando una disattenzione di Fazio che permette a Higuain di servire un pallone d’oro a Lemina solo da spingere in porta. La banda Spalletti, però, non si scompone e trova il pari immediato con De Rossi. Nella ripresa, la Roma mette le cose in chiaro con El Shaarawy e Nainggolan, resistendo alla grande ai tentativi finali degli ospiti.

Roma e Juve: botta e risposta

Senza Dzeko e Strootman, Spalletti schiera Perotti come falso nove, affidando gli esterni a El Shaarawy e Salah e impiegando Rudiger come terzino destro. Allegri, in vista della finale di Coppa Italia, sceglie una formazione rimaneggiata con Lemina e Sturaro titolari, lasciando in panchina Chiellini, Barzagli, Dybala, Dani Alves e Alex Sandro. Una scelta che, almeno inizialmente, non sembra pesare molto sul modus operandi dei bianconeri, che pressano alto e subiscono poco, lasciando ai giallorossi molto spesso la conclusione da fuori. La stessa che prova Asamoah, colpendo in pieno il palo, non molto tempo prima della rete del vantaggio ospite: Sturaro lancia dalla sinistra un pallone calibrato alla grande per Higuain che, invece di calciare, appoggia all’accorrente Lemina che da due passi fa 1-0. Sembrerebbe tutto in discesa per la Juventus, seguita da oltre 10mila tifosi all’Olimpico, ma la gioia dura solo 4′: sugli sviluppi di un corner Buffon respinge centralmente una zuccata di Manolas e, sulla sfera, si avventa immediatamente De Rossi che, in due tempi, infila Buffon per l’1-1 (terzo gol consecutivo per il centrocampista romano). Palla al centro e la Roma inizia a macinare gioco, in modo sempre più convincente.

Non è qui la festa

Nella ripresa, la partenza dei giallorossi è quantomai decisa. I due ammoniti (Fazio e De Rossi) in cinque minuti danno l’idea dell’agonismo messo in campo dai giallorossi che, infatti, raddoppiano all’11esimo: El Shaarawy riceve sulla destra, occhi negli occhi con Lichtsteiner, si mette il pallone sul destro e lo spedisce in rete con un tiro a giro rasoterra d’alta scuola. Non passano nemmeno 10 minuti e la Roma cala il tris con Nainggolan che, servito da Salah, spara un bolide di destro che piega le mani a Buffon. Un uno-due micidiale quello dei padroni di casa che, a questo punto, iniziano a controllare il match contenendo benissimo gli attacchi dei bianconeri che ora giocano con Dybala, Marchisio e Dani Alves. Niente da fare, la porta di Szczesny non cede più e la Roma si porta a casa il risultato (portandosi a -4 dai bianconeri e a + 1 sul Napoli), concedendo uno scampolo finale, condito dagli applausi di tutto lo stadio, anche a Francesco Totti. Una partita perfetta, giocata con grinta, cuore e, soprattutto, voglia di dimostrare alla Juventus che i giallorossi ci sono e daranno battaglia anche in futuro. E, soprattutto, che per i festeggiamenti si è pregati di recarsi altrove.