Mafia Capitale, la richiesta della parti civili: 31,9 milioni di euro complessivi come risarcimento

Risarcimento record richiesto dalle 23 parti civili nell’ambito del processo per Mafia Capitale. La richiesta è stata, in tutto, di 31,9 milioni di euro, 900 mila dei quali richiesti dal legale Gianluca Luongo per il Partito democratico. Per Palazzo senatorio, invece, sono 20 i milioni pretesi dal danno d’immagine avuto dal Campidoglio nell’inchiesta sul “mondo di mezzo”. L’udienza odierna, dopo la richiesta di condanna per gli imputati da parte dei pm, si è concentrata proprio sulle parti civili e sull’avanzamento delle pesanti richieste di risarcimento. L’aula bunker di Rebibbia, perciò, è tornata ad aprirsi per accogliere le istanze di ogni legale dei 23 interessati.

Le richieste di Comune e Regione

A tenere banco, a ogni modo, è stata senza dubbio la parte comunale: “Il comune di Roma è il primo soggetto danneggiato da questa organizzazione criminale – ha spiegato il legale Murra – sia per il danno economico che sotto il profilo dell’immagine”. Da qui la maxi richiesta al Tribunale: 20 milioni per 42 dei 46 imputati coinvolti nel processo. “In questi anni è cominciata una vera e propria campagna denigratoria nei confronti dei dirigenti capitolini ma tra i 46 imputati ci sono dipendenti, politici e funzionari ma non ce ne è uno che ricopra un ruolo di dirigente”. Altrettanto corposa la richiesta avanzata dalla Regione Lazio, per la quale il danno d’immagine è stato quantificato in 11 milioni di euro. Il legale della Pisana, Nicola Sabato, ha motivato spiegando come il risarcimento si costituisca di “un milione per l’associazione mafiosa che ha creato una ferita profonda nel tessuto istituzionale, sette milioni per la vicenda delle ‘Case rosse’ e 2 milioni e 940mila euro per la gara Cup (vicenda per la quale il presidente della Regione, Zingaretti, aveva querelato per calunnie Salvatore Buzzi, ndr)”.

Legale Pd: “Il partito non ha beneficiato di corruttele”

Ma le richieste sono arrivate anche dal legale del Partito democratico, Gianluca Luongo, che ha parlato del comportamento degli iscritti coinvolti come “odioso”, ancora di più perché “il Pd va oltre i propri rappresentanti politici, si sostanzia in milioni di elettori che danno il voto al Pd per amministrare il bene comune”. In sostanza, sono stati chiesti 100 mila euro per ognuno dei membri del partito imputati nel processo: “In questo processo, Salvatore Buzzi ha detto che erano in quattro ad essere iscritti al Pd: oltre a lui, Emanuela Bugitti, Nadia Cerrito ed Alessandra Garrone. Oltre a loro chiediamo i danni a Mirko Coratti, al sindaco di Sant’Oreste Sergio Menichelli, al consigliere Pierpaolo Pedetti, al presidente del Municipio di Ostia Andrea Tassone e, infine, a Michele Nacamulli che del Pd è stato rappresentante nel Municipio di Ostiense”. Inoltre, Luongo ha specificato come il partito non abbia “beneficiato di nessuna corruttela. Tutti gli eventi hanno riguardato responsabilità personali di coloro che hanno fatto mercimonio della loro funzione, violando le regole interne che si erano impegnati a rispettare. Da cittadino credo che abbiamo perso un po’ tutti”.