Nato, Gentiloni: “Manterremo gli impegni presi nel 2014, orgogliosi del nostro ruolo”

L’Italia manterrà gli impegni con la Nato presi nel 2014, aumentando investimenti e spese nel settore della difesa. Lo ha assicurato il premier Paolo Gentiloni nel corso del suo incontro con Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Alleanza Atlantica.

La rassicurazione è comunque accompagnata da una sottolineatura: il fare parte della Nato non si misura solo in termini finanziari ma anche di impegno. E l’Italia è “orgogliosa” del suo ruolo nell’Alleanza. Portare al 2% del Pil le spese per la difesa è uno degli impegni assunti tre anni fa al vertice dell’Alleanza in Galles, ha chiarito Gentiloni nella conferenza stampa dopo l’incontro con Stoltenberg a Palazzo Chigi, in vista del vertice dell’Alleanza del 25 maggio a Bruxelles. Confermare questi impegni per l’Italia è un “dovere“. “La quota d’investimenti l’abbiamo già raggiunta”, ha spiegato il premier, precisando però che “sull’aspetto delle spese il percorso sarà più graduale perché dobbiamo tenere conto delle nostre condizioni economiche”. Un concetto già espresso alla Casa Bianca durante l’incontro con Donald Trump, che su questo fronte ha promesso di essere “molto duro” con gli altri alleati, non solo con l’Italia, nel suo primo vertice Nato.

Al di là dei numeri e delle “risorse economiche“, Gentiloni ha voluto ricordare che l’impegno italiano nell’Alleanza è vasto. I nostri soldati sono impegnati in diverse missioni strategiche, dall’Iraq all’Afghanistan ai Balcani. L’Italia, ha sottolineato il capo del governo, partecipa alla Nato “a testa alta: non solo è il quinto maggiore contributore ma ci mette la professionalità, l’impegno, la dedizione dei nostri militari perché siamo convinti che sia un’alleanza strategica”. Un impegno riconosciuto da Stoltenberg, che ha definito l’Italia “un alleato valido e determinante“, riconoscendo che il nostro Paese “ha aumentato la sua spesa nella difesa”.

Il segretario generale ha inoltre ringraziato il governo per “essere stato il volano nello sviluppo della strategia Nato nel Mediterraneo” e per il suo ruolo in Libia. Qui, nelle prossime settimane, l’Alleanza invierà un gruppo di esperti per discutere con le autorità libiche come rafforzare le istituzioni.