Pasqua: gli italiani riscoprono la famiglia e le specialità regionali

“Natale con i tuoi e Pasqua…pure”. Secondo un’analisi Coldiretti/Ixe la maggior parte degli italiani (l’83%) ha scelto casa propria o di parenti o amici per il pranzo della principale festività cristiana. Solo 3,7 milioni di persone hanno scelto il ristorante mentre 350 mila hanno optato per l’agriturismo.

Sul territorio per Pasqua, com’è tradizione, si riscoprono i piatti tipici regionali, rileva l’organizzazione agricola. Si va dagli gnocchi filanti in Piemonte, alla minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio. Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia invece il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge.

In Veneto onnipresenti su tutte le tavole pasquali sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo. E in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. “Insieme alle uova vere e di cioccolato – ricorda Coldiretti -, l’alimento più rappresentativo della tradizione pasquale resta la carne d’agnello che viene servita quest’anno in più di una tavola su due (52%) nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi”. Secondo quanto emerge dall’analisi Coldiretti-Ixè dalla quale si evidenzia che ben 1/3 degli italiani (34%) ha scelto carne d’agnello italiana e il 12% addirittura comperata direttamente dal produttore mentre solo il restante 6% non è interessato alla provenienza.

“E quest’anno portare la carne di agnello a tavola significa anche – conclude la Coldiretti – salvare il lavoro dei circa 4 mila pastori terremotati che non hanno ancora abbandonato le aree colpite dal recente sisma”.