Dall’abbandono all’arte: a Varese nasce lo “spazio di partecipazione urbana”

Un edificio dismesso nel centro di Varese – l’ex libreria Veroni chiusa 15 anni fa – è stato trasformato in uno spazio di partecipazione urbana. Un luogo, pensato soprattutto per i giovani, dove formare e informare su linguaggi contemporanei di arte e cultura, con spazi sia espositivi, sia di incontro e di condivisione.

Seduti intorno al tavolo di lavoro per decidere dell’innovativo progetto, c’erano in tanti: Enrico Rossi (il proprietario della libreria) e Ileana Moretti (Associazione culturale Wg- Art), Giovanni Campagnoli, Consulente del Cesvov sul tema del riuso degli spazi; Maurizio Ampollini, il direttore del centro di Servizi; Massimo Giuliani esperto di riqualificazione urbana; il designer Marcello Morandini; l’assessore all’Urbanistica Andrea Civati e quello alle attività produttive Ivana Perusin; gli architetti Andrea Ciotti ed Elena Brusa Pasquè e Marco Zanini dell’associaizone Var’ese Microvalorizzazioni. A moderare l’incontro, Morena Tevisio, Referente dell’attività di Alta formazione di Cesvov.

Da i diversi punti di vista e le varie idee, è così nato il progetto Sub-Strato (questo il nome dato all’iniziativa): dove prima c’era solo degrado, ora c’è uno spazio aperto all’arte e alla cultura che ha trasformato un luogo della “periferia emarginata” di Varese in una “risorsa” per i cittadini.