Il cardinale Vallini alla Via Crucis per le donne crocifisse: “Preghiera e testimonianza”

Per il terzo anno consecutivo, la città di Roma torna a dare voce alle vittime della tratta e della prostituzione schiavizzata. Partendo dal ponte Settimia Spizzichino, la “Via Crucis per le Donne Crocifisse“, suggestiva rappresentazione del martirio di Cristo, si è snodata per le vie del quartiere Garbatella, per poi attraversare la Cristoforo Colombo uno dei viali a luci rosse della Capitale. La Via Crucis si è conclusa nella parrocchia di Santa Francesca Romana. L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, è stata organizzata dalla Comunità “Papa Giovanni XXIII”, fondata da don Oreste Benzi e presieduta da Paolo Ramonda, ed è coordinata da don Aldo Buonaiuto – sacerdote e collaboratore per anni di don Oreste – in stretta collaborazione con la Diocesi di Roma e in particolare con il suo vescovo ausiliare monsignor Paolo Lojudice, responsabile del settore Sud.

Istituzioni presenti

Tra i partecipanti non mancano personaggi autorevoli delle istituzioni. Come il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, che ha deciso di intervenire in prima persona per assicurare il sostegno di Strasburgo alla battaglia contro una piaga che coinvolge tante donne, costrette con la violenza a vendere il proprio corpo sulla strada. Una presenza, quella di Tajani, che don Buonaiuto ha definito “un segno importante e di grande speranza per le tante donne mercificate e costrette a subire ogni sorta di violenza e umiliazione

Presenti anche il Cardinale Vicario di Roma, Agostino Vallini, il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, e la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin. “Partecipo come donna e come persona che ha impegnato gran parte della sua vita nella difesa dei diritti umani e civili – ha detto la ministra, a In Terris -. Poi, come ministro, mi sento vicina alla sofferenza di queste donne che hanno subito e subiscono ogni giorno delle vere e proprie torture… qui c’è una testimonianza della lotta per la loro difesa”.

Il presidente dell’Apg 23, Paolo Ramonda, ha ricordato che per sconfiggere il racket “bisogna colpire la domanda e quindi i clienti, come avviene nei Paesi del nord Europa”. “Nessuna donna nasce prostituta – ha sottolineato citando don Benzi – c’è sempre qualcuno che ce la fa diventare”.

Preghiera e testimonianza

“Noi siamo qui stasera, nel cuore di Roma, per due motivi – ha detto il Cardinale Vicario Vallini – Innanzitutto per pregare meditando la Croce di Gesù, le sue sofferenze ma anche per una ragione particolare, quella di dire che la Croce oggi è messa sulle spalle di tante donne abusate, dovrebbe essere l’occasione anche di riflessione offerta a tutti per poter comprendere quanto ognuno di noi è responsabile in qualche modo anche di certi mali della società”.

Un quartiere in prima linea

“Questo è un quartiere che il problema della prostituzione lo vive direttamente – ha commentato a In Terris monsignor Lojudice –  Per questo ci è sembrato utile questo evento in concomitanza, tra l’altro, con un’esperienza che stiamo cercando di far partire proprio qui nella zona dell’Eur: la realizzazione di una unità di strada di persone che si stanno preparando per cominciare a uscire la sera e avvicinare le ragazze”. C’è poi il problema del loro recupero, dopo tante ferite fisiche e morali: “Intanto bisogna avvicinarle – spiega il vescovo – far nascere in loro l’idea che è possibile una vita diversa, e poi mettere insieme un po’ di forze affinché quando questa intenzione diventa concreta, ci siano i percorsi di difesa da chi le sfrutta e poi di reinserimento, di recupero. Ecco perché la prima realtà a cui mi sono rivolto, per ovvi motivi, è la Comunità Giovanni XXIII, perché su questo campo è la realtà con maggior esperienza a livello nazionale. E speriamo anche che don Benzi possa presto essere proclamato santo”.

Mons. Becciu: “Chiediamo perdono”

Nell’approssimarsi alla Parrocchia di Santa Francesca Romana, la Via Crucis è diventata una rievocazione storica della salita al Calvario di Gesù, durante la quale interpreti in costume hanno rappresentato il dolore e l’indicibile sofferenza della Passione. L’ultima parte del percorso si è conclusa con la simbolica “crocifissione” di una donna, martire di un male troppo spesso passato sotto silenzio. Sul sagrato della chiesa, a prendere la parola è stato mons. Giovanni Angelo Becciu, Sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, invitando i presenti a riconoscere quanto l’indifferenza del mondo possa contribuire a rendere ancora più atroce la sofferenza delle donne crocifisse: “Sento una voce che mi chiede di pronunciare a nome di tutti voi una semplice parola: perdono. Vogliamo chiedere perdono alle migliaia di ragazze venute in queste terre, definite culla della civiltà, terre del diritto e persino terre cristiane, nelle quali invece queste sorelle hanno sperimentato sofferenze indicibili… Queste donne stanno vivendo un dramma… è il loro Calvario, è la loro Via Crucis. Noi questa sera vogliamo chiedere loro perdono per tutte le volte che ci siamo voltati dall’altra parte e non abbiamo fatto nulla o poco per far cessare questa tragedia inaccettabile e vergognosa”.

Patrocinio

L’evento è patrocinato da molte realtà istituzionali, civili, associazioni religiose e con la straordinaria presenza delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, delle Fiamme Gialle, delle donne dell’Arma dei Carabinieri, della Gendarmeria Vaticana e dalle donne della Polizia Roma Capitale che porteranno la Croce. L’evento promuove la Campagna “Questo è il mio corpo” lanciata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII lo scorso luglio a Montecitorio a sostegno della proposta di legge di Modifica dell’art.3 della Legge Merlin, volta a sanzionare i clienti.