Manovra correttiva, governo al lavoro: no del Pd a misure impopolari

Governo al lavoro sulla manovra correttiva chiesta dall’Europa per risistemare i conti pubblici italiani ma che avrà, fra gli altri obiettivi, anche quello di promuovere la crescita. Si va dall’addio all’aumento delle accise su tabacchi e benzina a un rafforzamento dei tagli semi-lineari alla spesa, sino all’allargamento del capitolo recupero sul fronte del fisco con un estensione dell’operazione sull’Iva; e poi misure di alleggerimento fiscale per attrarre gli investitori e per lo sviluppo del credito da inserire in un “pacchetto sviluppo“.

Intanto, secondo quanto si apprende, si sta lavorando a definire misure di incentivi fiscali per le zone terremotate da inserire nel provvedimento -una voce “espansiva” insieme ai tanti capitoli che riguardano tagli e spending – anche se non propriamente “zone franche no tax” come richiesto da sindaci e industriali. Le indicazioni sono attese nel Def entro il 10 aprile ma si deve guardare alla scadenza del 30 del mese con le primarie del Pd per capire lo schema di gioco di una partita dai fortissimi connotati politici, con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan stretto tra la necessità di tenere salde le redini dei conti come esigono i patti europei e le pressanti richieste della maggioranza.

Dai dem arriva la richiesta di evitare misure impopolari che possano incidere su futuri risultati elettorali con una contrarietà alla più volte ventilata misura di aumento delle accise sui tabacchi e l’alcol e all’ipotesi di sterilizzare solo una parte delle clausole di salvaguardia. Per ora comunque tutte le ipotesi restano in campo anche se sulle linee del provvedimento di correzione si avvicina un passaggio politico come più volte chiesto negli ultimi giorni dal Pd. Tra le voci per il recupero delle risorse è fermo il cardine del prolungamento dello split payment, che ha già permesso di recuperare 2,1 miliardi e che si dovrebbe allargare a tutte le partecipate e bene si spera dalla rottamazione delle cartelle prolungato al 21 aprile e che potrebbe portare più entrate di quanto inizialmente previsto. Tra le soluzioni ipotizzate anche un’accentuazione della spending sui ministeri con tagli che potrebbero superare il miliardo.

C’è poi la voce gioco d’azzardo con alcune parti della maggioranza che chiedono un inasprimento. Da Berlino intanto arrivano critiche alla più recente delle misure per recuperare risorse: la flat tax da 100 mila euro per attrarre i ricchi investitori: “Una rovinosa concorrenza fiscale”, secondo il ministero delle Finanze tedesco. Critiche alle scelte di politica economica del governo anche da Enrico Letta: “Il governo non ha fatto tutte le scelte che doveva e ora si trova davanti ad una manovra che è quella da cui noi uscimmo all’inizio della legislatura. Qualcosa non ha funzionato”, “L’Italia ha usato male la flessibilità“. Replica da Perugia Matteo Renzi: “Negli ultimi 10 anni si sono sbagliate quasi tutte le politiche economiche, sull’austerity si sono prese misure devastanti”.