Corteo EuroStop, Fassina: “Oggi non è giornata di celebrazione. Necessario radicale cambio di rotta”

“Innanzitutto oggi non è una giornata di celebrazione, c’è davvero poco da celebrare perché la rotta sulla quale siamo è davvero insostenibile. E’ molto preoccupante che anche il governo italiano si sia piegato a quello tedesco per la proposta di un’Europa a più velocità“. E’ quanto dichiarato dal deputato e consigliere di Roma, Stefano Fassina, intervistato da In Terris durante il corteo EuroStop.

Per Fassina, “accelerare lungo la rotta sulla quale siamo vuol dire anticipare l’impatto con l’iceberg, significa andare a sbattere prima. Abbiamo bisogno di una radicale correzione di rotta, fino a rimettere in discussione il rapporto con la moneta unica, con una cooperazione fra Stati nazionali per superare una moneta unica che palesemente non funziona ed è oggi il rischio maggiore per l’unità europea”.

Il corteo EuroStop

Con il sindacato Usb in testa, poi i gruppi radicali, centri sociali e movimenti per la casa in coda, è iniziato il corteo considerato più a rischio dagli inquirenti, quello EuroStop. I manifestanti sfileranno lungo il quartiere Testaccio, poi Lungotevere fino alla Bocca della verità. Sono circa 5.000 le persone che stanno manifestando per le vie della Capitale per dire no all’Unione europea.

Nella notte 1.500 fermi e 7 fogli di via

Anche se non è stato compiuto nessun arresto, nella notte le forze dell’ordine hanno controllato 1.500 persone ritenuti vicine agli antagonisti. Inoltre i Carabinieri del Nucleo informativo del comando provinciale, insieme con i colleghi di Torino, ad Ostiense hanno fermato sette ragazzi – tutti di età compresa tra i 28 e i 32 anni – che stavano compiendo un sopralluogo lungo il percorso della manifestazione. La loro auto era piena di giubbotti, cappucci neri e k-way blu che secondo gli uomini dell’arma sono identici a quelli usati dai blue bloc negli scontri a piazza Barberini di quattro anni fa. I sette hanno ricevuto il foglio di via obbligatorio dalla Capitale, firmato dal Questore Guido Marino.