Settebagni, ancora uno scontro tra un cinghiale e un’auto: automobilista illeso, morto l’animale

Si è sfiorata un’altra tragedia a Roma Nord, nella notte fra il 22 e il 23 marzo: un’automobile, in zona Bel Poggio, si è infatti scontrata con un cinghiale di grosse dimensioni che camminava su via di Settebagni, nei pressi della zona commerciale di Bufalotta. L’incidente sarebbe avvenuto attorno alla mezzanotte, quando l’automobilista si è trovata faccia a faccia con il suide selvatico, centrandolo in pieno con la sua vettura. L’animale, secondo quanto rilevato dagli agenti del Gruppo Nomentano, intervenuti sul posto assieme a un veterinario, sarebbe morto sul colpo mentre l’uomo al volante è rimasto fortunatamente illeso. Si tratta del secondo episodio di questo tipo in pochissimi giorni: nemmeno una settimana fa (17 marzo), infatti, un altro scontro tra un guidatore (un motociclista) e un cinghiale si era verificato in zona Cassia, a via dell’Inviolatella borghese. In quel caso, l’incidente era costato la vita all’uomo, di 47 anni.

L’emergenza cinghiali

Lo schianto di Settebagni ha richiesto ore per l’effettuazione di tutti i rilevamenti e la rimozione del corpo dell’animale. Un incidente che si inserisce nel contesto dell’insistente dichiarazione dello stato di emergenza nell’area settentrionale di Roma, a causa di quella che, dai cittadini, è ritenuta essere una vera e propria invasione da parte di questi mammiferi. Una problematica che, proprio in questi giorni, sta richiamando l’attenzione delle istituzioni comunali, al lavoro per cercare di fornire soluzioni che possano scongiurare il rischio di una diffusione troppo massiccia dei cinghiali sul territorio urbano. La presenza dei suidi per le strade di Roma Nord è infatti ormai quasi una costante e, a questo punto, considerata alla stregua di un grave problema, non solo per l’elevato rischio di incidenti (soprattutto notturni) ma anche per i grandi disagi provocati dalla loro presenza per le strade, a livello di mobilità e di decoro urbano.

Le soluzioni

La soluzione proposta nei giorni scorsi dal Campidoglio, prevedeva sostanzialmente tre fasi, a cominciare dall’utilizzo di un immunovaccino per la sterilizzazione degli animali, passando poi per la rimozione dei cassonetti da alcune strade (obiettivo peraltro dichiarato dalla giunta Raggi) e l’installazione di nuove recinzioni nella aree verdi attorno alla Capitale in direzione dell’Alto Lazio, da dove proviene la maggior parte dei cinghiali. Proposte che avevano incontrato il parere discordante da parte dell’ente “Parco di Veio” (il quale tutela l’area naturalistica a nord di Roma), con qualche perplessità soprattutto sulle tempistiche necessarie per l’attuazione del programma. A ogni modo, quel che è certo, oggi come una settimana fa, è l’assoluta urgenza di una soluzione che, almeno, riesca a prevenire il rischio di tragedie, il quale non fa che crescere in modo proporzionale alla diffusione degli ungulati per le strade della città.