Francesco ai giovani: “Dio vi invita a lasciare la vostra impronta nella storia”

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Quando Dio chiama, guarda tutto quello che i giovani potrebbero fare, tutto l’amore che sono capaci di sprigionare. Voi “potete far sì che la vostra vita diventi strumento per migliorare il mondo. Gesù vi chiama a lasciare la vostra impronta nella vita, un’impronta che segni la storia, la vostra storia e la storia di tanti”. Così Papa Francesco si rivolge alle nuove generazione nel messaggio scritto in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù 2017, che si celebra a livello diocesano la Domenica delle Palme, accompagnato da un videomessaggio pronunciato in spagnolo.

In cammino verso Panama

“Eccoci nuovamente in cammino dopo il nostro meraviglioso incontro a Cracovia – scrive il S. Padre – dove abbiamo celebrato insieme la XXXI Giornata Mondiale della Gioventù e il Giubileo dei Giovani, nel contesto dell’Anno Santo della Misericordia. Ci siamo lasciati guidare da san Giovanni Paolo II e santa Faustina Kowalska, apostoli della divina misericordia, per dare una risposta concreta alle sfide del nostro tempo. Abbiamo vissuto una forte esperienza di fraternità e di gioia, e abbiamo dato al mondo un segno di speranza; le bandiere e le lingue diverse non erano motivo di contesa e divisione, ma occasione per aprire le porte dei cuori, per costruire ponti. Al termine della messa conclusiva della GMG di Cracovia ho indicato la prossima meta del nostro pellegrinaggio che, con l’aiuto di Dio, ci porterà a Panama nel 2019 – ha proseguito il Papa – Ci accompagnerà in questo cammino la Vergine Maria, colei che tutte le generazioni chiamano beata. Il nuovo tratto del nostro itinerario si ricollega al precedente, che era centrato sulle Beatitudini, ma ci spinge ad andare avanti. Mi sta a cuore infatti che voi giovani possiate camminare non solo facendo memoria del passato, ma avendo anche coraggio nel presente e speranza per il futuro. Questi atteggiamenti, sempre vivi nella giovane Donna di Nazareth, sono espressi chiaramente nei temi scelti per le tre prossime GMG. Quest’anno rifletteremo sulla fede di Maria quando nel Magnificat disse: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente». Il tema del prossimo anno – «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio» – ci farà meditare sulla carità piena di coraggio con cui la Vergine accolse l’annuncio dell’angelo. La GMG 2019 sarà ispirata alle parole «Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola», risposta di Maria
all’angelo, carica di speranza.

Nella prospettiva del Sinodo

“Nell’ottobre del 2018 – ricorda il Pontefice – la Chiesa celebrerà il Sinodo dei Vescovi sul tema: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Ci interrogheremo su come voi giovani vivete l’esperienza della fede in mezzo alle sfide del nostro tempo. E affronteremo anche la questione di come possiate maturare un progetto di vita, discernendo la vostra vocazione, intesa in senso ampio, vale a dire al matrimonio, nell’ambito laicale e professionale, oppure alla vita consacrata e al sacerdozio. Desidero che ci sia una grande sintonia tra il percorso verso la GMG di Panama e il cammino sinodale”.

Il nostro tempo non ha bisogno di “giovani-divano”

Nel suo messaggio, il Papa, seguendo il Vangelo di Luca, ricorda come la Vergine “dopo aver accolto l’annuncio dell’angelo e aver risposto il suo “sì” alla chiamata a diventare madre del Salvatore, si alza e va in fretta a visitare la cugina Elisabetta”. La Madonna, giovanissima, ha ricevuto una vocazione sublime ma, sottolinea il S. Padre, “non si chiude in casa, non si lascia paralizzare dalla paura o dall’orgoglio. Maria non è il tipo che per stare bene ha bisogno di un buon divano dove starsene comoda e al sicuro. Non è una giovane-divano! Se serve una mano alla sua anziana cugina, lei non indugia e si mette subito in viaggio. È lungo il percorso per raggiungere la casa di Elisabetta: circa 150 chilometri. Ma la giovane di Nazareth, spinta dallo Spirito Santo, non conosce ostacoli. Sicuramente le giornate di cammino l’hanno aiutata a meditare sull’evento meraviglioso in cui era coinvolta. Così succede anche a noi quando ci mettiamo in pellegrinaggio: lungo la strada ci tornano alla mente i fatti della vita, e possiamo maturarne il senso e approfondire la nostra vocazione, svelata poi nell’incontro con Dio e nel servizio agli altri”.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente

“Quando Dio tocca il cuore di un giovane, di una giovane, questi diventano capaci di azioni
veramente grandiose – ha ricordato il Papa – Le ‘grandi cose’ che l’Onnipotente ha fatto nell’esistenza di Maria ci parlano anche del nostro viaggio nella vita, che non è un vagabondare senza senso, ma un pellegrinaggio che, pur con tutte le sue incertezze e sofferenze, può trovare in Dio la sua pienezza. Mi direte: “Padre, ma io sono molto limitato, sono peccatore, cosa posso fare?”. Quando il Signore ci chiama, non si ferma a ciò che siamo o a ciò che abbiamo fatto. Al contrario, nel momento in cui ci chiama, Egli sta guardando tutto quello che potremmo fare, tutto l’amore che siamo capaci di sprigionare. Come la giovane Maria, potete far sì che la vostra vita diventi strumento per migliorare il mondo. Gesù vi chiama a lasciare la vostra impronta nella vita, un’impronta che segni la storia, la vostra storia e la storia di tanti.

Memoria del passato

Il Papa ha ricordato ai giovani che “La nostra storia personale si inserisce in una lunga scia, in un cammino comunitario che ci ha preceduto nei secoli. Come Maria, apparteniamo a un popolo. E la storia della Chiesa ci insegna che, anche quando essa deve attraversare mari burrascosi, la mano di Dio la guida, le fa superare momenti difficili. La vera esperienza di Chiesa non è come un flashmob, in cui ci si dà appuntamento, si realizza una performance e poi ognuno va per la sua strada. La Chiesa porta in sé una lunga tradizione, che si tramanda di generazione in generazione, arricchendosi al tempo stesso dell’esperienza di ogni singolo. Anche la vostra storia trova il suo posto all’interno della storia della Chiesa. Fare memoria del passato serve anche ad accogliere gli interventi inediti che Dio vuole
realizzare in noi e attraverso di noi. E ci aiuta ad aprirci per essere scelti come suoi strumenti, collaboratori dei suoi progetti salvifici. Anche voi giovani potete fare grandi cose, assumervi delle grosse responsabilità, se riconoscerete l’azione misericordiosa e onnipotente di Dio nella vostra vita. Vorrei porvi alcune domande: in che modo “salvate” nella vostra memoria gli eventi, le esperienze della vostra vita? Come trattate i fatti e le immagini impressi nei vostri ricordi? Ad alcuni, particolarmente feriti dalle circostanze della vita, verrebbe voglia di “resettare” il proprio passato, di avvalersi del diritto all’oblio. Ma vorrei ricordarvi che non c’è santo senza passato, né peccatore senza futuro. La perla nasce da una ferita dell’ostrica! Gesù, con il suo amore, può guarire i nostri cuori, trasformando le nostre ferite in autentiche perle”.

“Decidete il vostro futuro”

Francesco ha poi fatto un atto di fiducia nei confronti dei giovani: “Tanti dicono che voi giovani siete smemorati e superficiali. Non sono affatto d’accordo! Però occorre riconoscere che in questi nostri tempi c’è bisogno di recuperare la capacità di riflettere sulla propria vita e proiettarla verso il futuro”. Allo stesso tempo, l’invito a non farsi fuorviare dalla “falsa immagine della realtà” rappresentata da social, reality e tv: “Siate protagonisti della vostra storia, decidete il vostro futuro!” sull’esempio di Maria che “custodiva tutte le cose meditandole nel suo cuore”. Non solo: “Affinché anche voi giovani possiate cantare un Magnificat tutto vostro e fare della vostra vita un dono per l’intera umanità, è fondamentale ricollegarvi con la tradizione storica e la preghiera di coloro che vi hanno preceduto”. E “Maria ci insegna anche a vivere con un atteggiamento eucaristico, ossia a rendere grazie, a coltivare la lode, a non fissarci soltanto sui problemi e sulle difficoltà. Nella dinamica della vita, le suppliche di oggi diventeranno motivi di ringraziamento di domani”.

Il legame con gli anziani

“Voi giovani avete la forza, gli anziani hanno la memoria e la saggezza”. Così il Papa esorta i giovani a rinsaldare i legami con le generazioni precedenti: “Come Maria con Elisabetta, rivolgete il vostro sguardo agli anziani, ai vostri nonni. Vi diranno cose che appassioneranno la vostra mente e commuoveranno il vostro cuore”. “Saper fare memoria del passato – spiega ancora Francesco – non significa essere nostalgici o rimanere attaccati a un determinato periodo della storia, ma saper riconoscere le proprie origini, per ritornare sempre all’essenziale e lanciarsi con fedeltà creativa nella costruzione di tempi nuovi”.

Il Papa conclude il suo messaggio affidando “il nostro cammino verso Panama, come pure l’itinerario di preparazione del prossimo Sinodo dei Vescovi, alla materna intercessione della Beata Vergine Maria”, con l’invito a ricordare “i trecento anni del ritrovamento dell’immagine della Madonna Aparecida” e il “centenario delle apparizioni di Fatima, in Portogallo, dove, con l’aiuto di Dio, mi recherò pellegrino nel prossimo mese di maggio”.