Russia, segnano 11 autogol per incontrare una squadra più facile al turno successivo

Perdere volontariamente con undici reti di scarto. E’ quanto accaduto in una partita di bandy, sport molto seguito in Russia e scandinavia ma poco conosciuto nel resto del mondo. Simile all’hockey su ghiaccio, si gioca in undici in un campo delle dimensioni di quello da calcio. Due squadre russe sono state protagoniste di un incontro surreale, dove ciascuno mirava alla propria porta anziché a quella dell’avversario. La motivazione? Perdendo avrebbero affrontato una squadra più facile al turno successivo. Entrambi i team sono stati segnalati alle autorità competenti per condotta antisportiva.

Il match

Le due squadre, il Baikal-Energiya e il Vodnik, stavano giocando una partita della Super League russa, ed erano sullo 0-0. Al 22′ del primo tempo, uno dei giocatori ha segnato in rapida successione tre autogol, consapevole del fatto che la vincente dell’incontro avrebbe incontrato nei palyoff la squadra campione in carica, e per questo il Vodnik voleva fare di tutto per perdere. Anche gli avversari erano al corrente della possibilità di incontrare i campioni in carica. Così il Baikal-Energiya ha segnato nove autogol in rapida successione. Ma il Vodnik ha risposto con altre otto reti (nella propria porta), portando il risultato a 11-9. La partita ha lasciato molto perplessi gli spettatori perché gli attaccanti di ciascuna squadra cercavano di impedire ai difensori di farsi autogol, invece di favorire passaggi e far segnare nella metà campo avversaria.

I provvedimenti sportivi

Come si può intuire, la Federazione sportiva non ha preso bene questo tentativo di “manipolare la scelta” dell’avversario successivo, ed ha tuonato minacciose “conseguenze molto serie” per le due squadre. Per quanto surreale, l’incontro tra le squadre russe non è il primo che si conclude a colpi di autogol: il primato va ad un incontro di calcio del campionato del Madagascar, in cui una squadra si è segnata ben 149 autogol, per protesta contro un arbitraggio considerato ingiusto.