Napoli, scontri e bombe molotov al corteo anti-Salvini: città in ginocchio

E’ stata una giornata di passione quella vissuta a Napoli, nel giorno in cui il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, si è recato nella città partenopea per partecipare alla manifestazione di “Noi con Salvini”, organizzata presso il Palacongressi. Le principali ondate di violenza si sono registrate nei pressi di Fuorigrotta, dove un gruppo di manifestanti del corteo contro la visita del leader del Carroccio si è staccato rapidamente e, con il volto incappucciato, ha iniziato un reiterato lancio di sassi e bombe molotov verso le Forze dell’ordine, schierate per impedire alla massa di raggiungere la Mostra d’Oltremare, dove Salvini stava tenendo il suo comizio.

Gli scontri

Particolarmente violenti gli scontri andati in scena nelle vicinanze della Mostra, dove il lancio di una bottiglia incendiaria ha provocato un principio d’incendio a uno dei mezzi blindati della Polizia, fortunatamente domato in breve tempo. Nonostante un corteo iniziato pacificamente, la situazione è andata via via degenerando fin quando, in viale Kennedy, sono iniziati i primi tafferugli, subito dopo l’arrivo di alcuni black-bloc armati di bastoni. Per respingere i manifestanti, la polizia ha fatto ricorso anche ad alcuni idranti, riuscendo a ristabilire l’ordine nei pressi di via Giulio Cesare. Attualmente, le zone limitrofe al luogo dove Salvini ha tenuto il suo comizio sono ridotte a un campo di battaglia. Alcuni degli incappucciati sono stati fermati dalla polizia. In tutto sono stati cinque i fermi messi in atto dalle Forze dell’ordine: due prima dei disordini, tre nelle ore successive.

La visita di Salvini

Una giornata particolarmente intensa quella che ha accompagnato la visita del leghista, protagonista di un diverbio a distanza con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. “E’ scandaloso che un ex magistrato sfortunatamente sindaco, spero ancora per poco, si permetta di decidere chi può e chi non può venire a Napoli”. Sono state queste le parole al vetriolo del leader della Lega al suo arrivo al Palacongressi di Napoli. “Quello che ha dichiarato in questi giorni verrà portato in qualche tribunale dove, magari, qualche magistrato più equilibrato di lui deciderà se può insultare o no”.

A nulla è valso far notare al leader del Carroccio che de Magistris non ha preso parte al corteo anti-Salvini. A lui, sottolinea all’Ansa, basta quello che il sindaco ha dichiarato nei giorni scorsi. Al corteo anti-lega, partito verso le 15,30, erano presenti la moglie del primo cittadino, Mariateresa Dolce (che fa parte di una delegazione di “Dema”) gli assessori comunali Ciro Borriello, Alessandra Clemente, Roberta Gaeta, Annamaria Palmieri e il presidente del Consiglio comunale Sandro Fucito.

“Salvini a Napoli? Se non arrivava era meglio. Perché viene a provocare la gente dopo aver ingiuriato una città intera”, aveva commentato in mattinata il candidato alla segreteria del Pd e governatore della Puglia Michele Emiliano. “Siccome Napoli è la capitale di tutto il Sud – ha aggiunto Emiliano – Salvini ha ingiuriato tutti i meridionali italiani, quindi farebbe bene a starsene a casa”.

La manifestazione

Oltre ai rappresentanti e attivisti politici, sono soprattutto persone comuni quelle che partecipano al corteo contro Salvini: ragazzi del Centri sociali, collettivi studenteschi, precari e migranti. Circa due mila le persone – numero confermato anche dalle forze dell’ordine – che nel primo pomeriggio di oggi hanno raggiunto Piazza Sannazaro, punto di partenza fissato per il raduno, muniti di cartelloni e bandiere anti-lega; presente anche una piccola escavatrice. Tra i cori intonati, anche ‘Un giorno all’improvviso’, molto comune negli stadi, e ‘Bella Ciao’. Il corteo ha infine raggiunto la Mostra d’Oltremare – dove alle 17 è iniziata la manifestazione politica con il leader della Lega – intavolando una contro-manifestazione.

Salvini: “Io rispetto la democrazia”

Ieri i vertici di Mostra d’Oltremare non avevano autorizzato l’ingresso ai membri del Carroccio per l’allestimento delle strutture poiché mancava “un atto ufficiale della Prefettura di Napoli”. Atto arrivato puntualmente nella tarda mattinata di oggi: “Qualche minuto fa il prefetto ha notificato alla Mostra l’ordinanza”, ha reso subito noto il sindaco di Napoli sul sito ufficiale. “E’ un atto senza precedenti e lo abbiamo detto ai vertici del Viminale” ha poi commentato il primo cittadino, che ha aggiunto: “L’Amministrazione comunale, azionista di maggioranza dell’ente, e i vertici dell’ente stilano un verbale nel quale si stabilisce la consegna delle chiavi della Mostra d’Oltremare alla Questura, delegata dal Governo e dalla Prefettura, allo svolgimento della manifestazione. Noi non disponiamo più della Mostra”.

“Io rispetto la democrazia, a differenza di altri, se ha vinto Trump viva Trump, se vincerà la Le Pen viva la Le Pen, se hanno eletto de Magistris è giusto che sia il sindaco di Napoli, ma non può dire ‘Salvini è nazifascista, o la pensate come noi o state a casa, io sto con i centri sociali, Salvini non può venire a Napoli’, non esiste”, ha commentato Salvini dai microfoni di Rtl 102.5.