Ddl povertà: via libera del Senato, arriva il reddito d’inclusione

Fratelli

Via libera definitivo del Senato al Ddl delega sul contrasto alla povertà. Il testo, che aveva già incassato il sì della Camera, è stato licenziato con 138 voti favorevoli, 71 contrari e 21 astenuti. La novità più importante consiste nell’introduzione del cosiddetto “reddito d’inclusione” per i nuclei familiari che avranno i requisiti previsti dal decreto legislativo.

“Approvata la legge sulla #povertà. Un passo avanti per venire incontro alle famiglie in difficoltà. Impegno sociale priorità del Governo” ha twittato il premier, Paolo Gentiloni.

Soddisfatto anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: “Oggi è una giornata importante, il Paese non ha mai avuto uno strumento a valenza universale come questo”. Poletti ha assicurato che il decreto di attuazione sarà approvato “molto rapidamente, in modo che la delega venga attuata nelle prossime settimane. Le risorse sono quelle già stabilite in bilancio, e cioè 2 miliardi per il 2017 e altrettanti per il 2018. Ovviamente noi lavoriamo perché vengano incrementate”.

Tre gli ambiti della delega al governo: il varo del reddito di inclusione (Rei), che prenderà il posto del Sia (sostegno per l’inclusione attiva sotto forma di carta prepagata) uno strumento che verrà caratterizzato come livello essenziale di prestazione e che sarà dunque unico a livello nazionale e soggetto a un monitoraggio stretto da parte di una “cabina di regia” nazionale. La misura è articolata in un beneficio economico e in una componente di servizi alla persona, assicurati dalla rete dei servizi e degli interventi sociali. Per la componente economica, è previsto un limite di durata, con possibilità di rinnovo, subordinato alla verifica del persistere dei requisiti, ai fini del completamento o della ridefinizione del percorso previsto dal progetto personalizzato.

A fine 2017 il Rei dovrebbe arrivare a una prima platea di 400 mila famiglie e avrà un valore simile al Sia, fino a un massimo di 400 euro al mese. Sarà il decreto attuativo a stabilire se sarà erogato sotto forma di carta prepagata o in altre modalità. Il reddito di inclusione ha come priorità le famiglie con bambini in povertà assoluta. L’accesso al Rei sarà un aiuto condizionato alla prova dei mezzi (serve un Isee non superiore ai 3 mila euro associato a un livello di reddito effettivo disponibile che sarà fissato nel decreto legislativo), un aiuto che scatterà solo con l’adesione del capofamiglia a un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa predisposta dall’ente locale. La persona, dovrà impegnarsi, per esempio, a garantire un comportamento responsabile, ad accompagnare i figli a scuola, a sottoporli alle vaccinazioni e ad accettare eventuali proposte di lavoro.

La delega prevede inoltre la razionalizzazione di altre prestazioni assistenziali (fatta eccezione per le prestazioni rivolte alla fascia di popolazione anziana non piu’ in età di attivazione lavorativa, per le prestazioni a sostegno della genitorialità e per quelle legate alla condizione di disabilità e di invalidità del beneficiario) come la vecchia carta sociale per minori e l’assegno di disoccupazione Asdi, e il rafforzamento del coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, al fine di garantire in tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni.