Stadio della Roma, accordo raggiunto: sì al progetto a Tor di Valle

Finalmente ci siamo. Al termine dell’incontro tra Comune di Roma e proponenti, l’intesa è stata infine raggiunta: lo stadio della Roma si farà e verrà costruito a Tor di Valle: “Abbiamo rivoluzionato il progetto e lo abbiamo trasformato in un’opportunità per Roma – ha spiegato la sindaca Raggi al termine dell’assemblea -. Abbiamo sempre detto di essere favorevoli allo stadio ma nel rispetto delle leggi e per il bene della città. Ci siamo riusciti… a Tor di Valle nascerà un impianto moderno, ecocompatibile e all’avanguardia… Ma soprattutto sarà un’opera che rispetterà molto di più l’ambiente e il territorio”. A questo proposito, sono già stati annunciati tagli vertiginosi alle cubature di cemento, con una riduzione del 60% per la parte relativa al Business park e la definitiva cancellazione dal progetto delle tre torri.

La Sindaca di Roma ha presenziato all’incontro in Campidoglio  dopo aver trascorso oltre nove ore in ricovero presso l’Ospedale “San Filippo Neri”, dove era stata trasportata per accertamenti, a seguito di un malore. Il suo quadro clinico, fortunatamente non risultato preoccupante, è progressivamente e nettamente migliorato, tanto da consentirle di essere partecipe del vertice decisivo sul progetto di Tor di Valle.

L’incontro

L’atteso venerdì 24 febbraio, nel quale si è finalmente deciso il destino del futuro stadio della Roma, è arrivato fra dubbi e incertezze, portando in dote lo spettro di un informale parere dell’Avvocatura capitolina che, a quanto sembra, avrebbe consentito alla sindaca Raggi di firmare l’annullamento della Delibera di pubblica utilità posta da Marino sul progetto. Una rimodulazione, più precisamente, che sarebbe servita alla ridefinizione del progetto senza incorrere in penali o contenziosi fra le parti in causa, a patto che non sussista una revoca con atto di giunta. In sostanza, annullare la delibera sarebbe stato possibile ma, a quest’azione, avrebbero dovuto seguire ulteriori atti politici, volti ad emendarla, integrarla o, in caso, correggerla.

Pallotta: “Prossima tappa davanti a noi”

A ogni modo, lo scenario si è definito sulla prevista linea della riduzione del cemento e del ripensamento di larghe parti del piano originario, prima fra tutte quella relativa ai grattaceli e ai collegamenti pubblici. Alla fine, l’intesa raggiunta accontenta un po’ tutti, anche il presidente della Roma, James Pallotta: “È stato un percorso molto lungo… Ma la prossima tappa del viaggio è davanti a noi. Vorrei ringraziare prima di tutto i nostri tifosi: sono i migliori del mondo. Un grande ringraziamento va alla sindaca Raggi e al vicesindaco Bergamo, senza dimenticare Parnasi e la sua squadra, ma anche Mauro (Baldissoni, ndr) e tutto lo staff dirigenziale… Non vediamo l’ora di costruire uno stadio che Roma possa mostrare a tutto il mondo del calcio”.

Le prospettive

Songiurato, dunque, qualsiasi rischio di contenzioso. L’accordo è arrivato prima della scadenza della conferenza dei servizi, prevista per il 3 marzo (con una proroga di un mese quasi certa nel caso la società giallorossa avesse fatto ricorso al Tar in merito al vincolo posto dalla Soprintendenza sull’ippodromo). La strada seguita è stata infine quella della ridefinizione delle cubature di cemento non impiegate per lo stadio, duramente contestate, oltre che dall’amministrazione, anche dalle associazioni ambientaliste, le quali hanno finora gridato all’ecomostro. Ora non resta che attendere la definitiva messa in pratica del progetto, rivisto in larga parte dei propri dettagli originari ma tutt’ora rientrate su standard di costruzione A4, la più alta. Prevista anche la messa in sicurezza del quartiere di Decima.

Il sit-in dei tifosi

Come in parte annunciato, in Piazza del Campidoglio si è radunato un drappello di tifosi della Roma, giunti sul colle per esprimere il loro parere positivo nei confronti del progetto per il nuovo stadio. Forze dell’ordine in allerta anche non si sono registrati incidenti né disordini.

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