Crisi siriana, proseguono le trattative in vista dei negoziati di Ginevra

Proseguono le trattative in vista della ripresa dei negoziati di Ginevra, decisivi per la soluzione della crisi siriana. In vista di questo difficile appuntamento, l’inviato speciale dell’Onu, Staffan de Mistura, ha incontrato a Mosca il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. Quest’ultimo ha sottolineato la necessità che ai colloqui partecipino quanti più gruppi dell’opposizione a anche i curdi, che controllano vaste regioni nel nord del Paese ma che sono stati esclusi dalle precedenti trattative.

Il capo della diplomazia russa ha poi visto a Bonn, a margine della ministeriale del G20, il nuovo segretario di Stato americano, Rex Tillerson. “Abbiamo ribadito che abbiamo interessi comuni e coincidenti, prima di tutto per quel che riguarda la lotta intransigente contro il terrorismo”, e anche “per quanto concerne la crisi siriana”, ha affermato Lavrov. Ma per il momento è esclusa ogni cooperazione militare tra le due superpotenze, ha sottolineato il segretario alla Difesa, James Mattis. Quest’ultimo ha richiamato Mosca a “rispettare la legge internazionale come ci aspettiamo che facciano tutte le nazioni mature su questo pianeta”. “Quello che faremo – ha aggiunto Mattis – è impegnarci politicamente. Ma in questo momento non siamo nella posizione di collaborare a livello militare”.

Intanto i civili continuano a morire. Almeno 24 persone, di cui 11 minori, sono state uccise da raid dell’aviazione turca e da bombardamenti di artiglieria nell’arco di 24 ore ad Al Bab, l’ultima roccaforte dell’Isis nel nord-ovest della Siria. Il bilancio è fornito dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), secondo il quale sale così a 409 il numero dei civili morti nell’area a partire dal 13 novembre scorso, compresi 85 bambini e adolescenti. Lo Stato islamico, intanto, ha smentito che le forze siriane filo-turche stiano avanzando all’interno della cittadina e ha affermato di avere ancora il controllo del “90 per cento” di Al Bab. Per quanto riguarda l’impegno degli Usa contro l’Isis, nessun elemento è emerso, a conferma di indiscrezioni rilanciate dalla Cnn, secondo le quali il Pentagono starebbe pensando a un intervento con truppe sul terreno.