Perù: allarme povertà in 200 distretti, nonostante i ricchi giacimenti d’oro

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C’è troppa povertà in Perù, Stato dell’America meridionale affacciato sull’Oceano Pacifico e patria di antiche culture che vanno dalla civiltà Norte Chico all’Impero Inca. Lo Stato più grande dell’America precolombiana è anche uno dei più ricchi di giacimenti minerari, a partire dall’oro, ma anche di rame e argento; di questi due metalli infatti il Perù è il secondo esportatore al mondo. Abbondantemente presenti nel sottosuolo peruviano anche zinco, prodotti petroliferi, piombo, ferro, stagno, fosfati, carbone, vanadio, bismuto, guano, mercurio, antimonio, molibdeno, tungsteno e sale.

Se alla ricchezza mineraria aggiungiamo le bellezze naturalistiche (come il monte Huascarán che raggiunge i 6768 m, la Riserva di Paracas, Patrimonio Unesco come il centro storico della capitale Lima) e i molteplici reperti archeologici Inca (siti noti al mondo quali Machu Picchu), si potrebbe definire il Perù una nazione fiorente sotto tutti gli aspetti: economico, turistico, naturalistico. Ma così non è.

La provincia di Pataz – per esempio – situata nella regione di La Libertad che si affaccia sull’oceano, è una delle più povere del Paese, nonostante sia la provincia in cui si concentrano le maggiori compagnie minerarie che producono grandi quantità di oro, argento e minerali preziosi.

A lanciare l’allarme, il Ministero per l’Economia e le Finanze peruviano secondo le cui stime, 11 distretti su 13 di Pataz rientrano nella lista dei 200 distretti più poveri del Paese. In questa regione la povertà continua a ritardare il progresso di questa popolazione, circa un milione e mezzo di abitanti distribuiti principalmente lungo la costa.

Per tale motivo, le autorità municipali locali hanno rivolto un appello al Governo centrale di Lima e al Governo Regionale di La Libertad (che ha per capoluogo la città costiera di Trujillo, la seconda area metropolitana più popolosa in Perù) per avere supporto nella costruzione di strutture sanitarie, scolastiche e per lavori stradali che possano colmare il gap economico che incombe sulla popolazione locale.