Nba, Cleveland ok senza Love: TWolves superati in trasferta. Bene Chicago e Sacramento

Se il recente infortunio di Kevin Love potesse lasciare qualche dubbio sul ruolino di marcia di Cleveland, ci ha pensato LeBron James a spazzarlo via, annientando personalmente i Timberwolves di Minnesota sul parquet del Target Center di Minneapolis nella notte di Nba. Nemmeno troppi punti (25, conditi da 14 rimbalzi e 14 assist), ma giocate degne di un campione quale è King James, capace di sfoderare una prestazione da favola a partire dal secondo quarto, con i padroni di casa avanti 30-26. Assolutamente non casuale il vantaggio iniziale dei TWolves, trascinati da una buona performance in apertura di Karl-Anthony Towns (autore di 12 punti) e dal solito Andrew Wiggins: il canadese ha messo a referto in tutto 41 punti sui 108 finali di Minnesota, i quali non sono tuttavia bastati ad arginare la foga dei campioni in carica, arrivati al tetto conclusivo di 116.

James vs Wiggins

E pensare che, al di là di tutto, il match si è mantenuto equilibrato, tra gli alti e bassi di entrambe le contendenti, fino al terzo quarto, quando Wiggins ha schiacciato la palla del 93 pari sulla sirena. Nell’ultimo periodo, addirittura, Minnesota arriva sul 105-106, tentando l’assalto finale. Un attacco che, tuttavia, si ritorce contro gli uomini di coach Thibodeau, asfaltati dalla forza dirompente del fuoriclasse di Akron. Alla fine si chiude 108-116, con i Cavs di Cleveland che si confermano padroni della Eastern Conference e i Wolves che si accontentano della buona prestazione, restando però ancora una volta a secco di punti, rimediando peraltro la sesta sconfitta nelle ultime 8 partite. Stavolta, però, la differenza l’ha fatta tutta il talento del fuoriclasse ospite.

Cousins stende i Lakers

Non va meglio ai Los Angeles Lakers, superati in casa dai Sacramento Kings per 97-96. A regalare la quarta vittoria di fila agli uomini di Joerger è uno scatenato DeMarcus Cousins, autore di ben 40 punti. Troppe incertezze in rosa per i gialloviola, con Russell che non ingrana e Louis Williams che ci prova, infilando 29 volenterosi punti, inutili però ai fini del risultato: “Serviranno 4-5 anni ai Lakers per ricostruire”, aveva dichiarato l’ex stella Nba Magic Johnson. Una previsione tutt’altro che infondata, considerando anche l’attuale posizione in classifica dei californiani, relegati alle penultima piazza della Confederazione occidentale e ancora in cerca di se stessi dopo l’addio di Bryant.

Raptors: bestia nera Chicago

Altro tonfo dei Raptors a Chicago: i ragazzi di mister Casey impattano di nuovo sui Bulls, capaci di regolare i canadesi per 11 volte consecutive, in Nba, dal 2013 a oggi. Gli ospiti, ancora privi del neoacquisto Serge Ibaka, hanno subito l’ottimo impatto sul match dei padroni di casa, capaci di arrivare a un massimo di +21 al secondo quarto e di rimanere saldamente al comando dei giochi per tutto l’incontro, concludendo senza troppi patemi sul 105-94 finale e condannando i Raptors all’undicesimo k.o. nelle ultime 15. Da segnalare la buona prestazione di Kyle Lowry, autore di 22 punti.