Tatuaggi sulle cicatrici, così l’artista aiuta le donne vittime di violenza

In Russia vive un’artista che ha deciso di mettere a servizio della dignità della donna le sue opere. E’ Yevgeniya Zakhar, 33 anni. Vive a Ufa, una cittadina a 1.200 km da Mosca. Le sue opere d’arte sono diverse da quelle tradizionali poiché consistono in tatuaggi impressi sulla pelle delle clienti per coprire cicatrici, lividi ed ecchimosi. Il suo obiettivo è aiutare le vittime di violenza domestica a dimenticare quei traumi, mascherando quelle terribili ferite. E lo fa modo assolutamente gratuito.

Tante le donne vittime di violenza

Nel momento in cui ha pubblicato online l’annuncio dell’iniziativa, si è ritrovata con il laboratorio pieno di donne: in poco più di un anno sono state oltre mille quelle che le hanno chiesto uno o pi tatuaggi. “Cos’hai fatto al braccio? Cos’è quella cicatrice? Non sopportavo più gli occhi indagatori e tutte quelle domande. Adesso la gente guarda il mio tatuaggio e si limita a un: wow, che figo!”, dice una delle clienti, entusiasta di avere una farfalla o un fiore al posto della cicatrice.

Nuova dignità

Yevgeniya riceveva fino a quattro clienti ogni giorno ma, commossa da quelle storie di enorme sofferenza, ha deciso di rallentare e di dedicare più tempo a ognuna di loro. Oggi, ne riceve solo una alla settimana ma è felice di donarle nuovamente speranza attraverso i suoi disegni. Anche se sono solo dei tatuaggi, quell’inchiostro restituisce dignità alle donne vittime di violenza. In questo modo, non si ritrovano più a spiegare cosa ha causato quella cicatrice o quel segno sulla pelle.

La legge sulla violenza domestica in Russia

Le opere di Yevgeniya riaccendono i riflettori sulla recente proposta di legge circa la violenza domestica depenalizzata. La tesi di fondo dei promotori del disegno di legge è che ciò che succede tra le pareti di casa non sia affare dello Stato. Il dibattito è iniziato nel luglio scorso, quando il governo ha recepito una sentenza della Corte suprema depenalizzando le percosse che non provocano danni fisici, ma non nel caso in cui siano inflitte a familiari. La Russia infatti è uno dei tre Paesi in Europa che non ha leggi specifiche sulla violenza domestica, che la considera una forma di “assalto”.

Putin: “Meglio non esagerare con le punizioni”

Incalzato da un giornalista durante la conferenza annuale a fine dicembre, Putin disse: “Così si distruggono le famiglie. Meglio non esagerare con la punizione. Non fa bene”. Dopo questa dichiarazione il testo che depenalizza “le percosse che non causano danni duraturi” proposto da Mizulina ha avuto un iter tutto in discesa. Soddisfatto Vyacheslav Volodin, il presidente della Duma: “La legge – dice – aiuterà a costruire ‘famiglie forti'”.