Lo sfacciato “corteggiamento” di Ryanair a Bergoglio

“Gli abbiamo scritto invitandolo a volare con noi piuttosto che con Air Lingus o Alitalia“. E’ l’invito fatto da parte di Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, a Papa Bergoglio. L’ad della nota compagnia di volo francese, presente a Roma per una conferenza stampa, si è rivolto direttamente al Santo Padre raccomandandosi di acquistare il biglietto in anticipo, prima che i posti vadano esauriti.

L’invito

O’Leary sollecita Papa Francesco ad utilizzare un volo Ryanair per il suo viaggio in Irlanda nel 2018, garantendogli “un arrivo in orario” sottolineando “comprare il biglietto in anticipo”, prima che vadano esauriti. “Riteniamo che il Papa farebbe una buona azione se andrà in pellegrinaggio in Irlanda con la principale compagnia aerea in Italia ed in Irlanda“. Tuttavia, il ceo non gli promette “l’imbarco prioritario” ma “gli garantisco l’arrivo in orario” perché “se volerà con Air Lingus arriverà in ritardo”, mentre “se volerà con Alitalia sarà sicuramente un giorno di sciopero e non potrà nemmeno partire”. Frasi che sembrano più mirare ad usare la figura del Pontefice come “testimonial”; una trovata pubblicitaria, insomma, più che un vero e proprio invito. Un “corteggiamento” sfacciato che tende a promuovere l’immagine dell’azienda piuttosto che a far viaggiare il Santo Padre.

Il viaggio papale del 2018

Francesco sarà in Irlanda nell’agosto del 2018. In quel periodo, infatti, si svolgerà a Dublino, dal 22 al 26 agosto, il nono incontro mondiale delle famiglie. Una manifestazione di rilievo internazionale dal tema: “Il Vangelo della famiglia, gioia per il mondo“. Monsignor Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino, nei mesi scorsi affermò: “L’Incontro mondiale del 2018 si terrà a Dublino, ma è un evento dell’intera Chiesa, con la speranza che esso sia una tappa decisiva per l’applicazione dei frutti del processo sinodale e dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia. L’Incontro deve essere mondiale nella preparazione, il rinnovamento ecclesiale in Irlanda potrebbe servire come stimolo ed esempio per altri paesi in Europa che affrontano la stessa situazione”.