Milano ospita la personale: “Bernardino Luino. Opere dal 1987 al 2016”

A quattro anni di distanza dalla prima mostra personale di Bernardino Luino, verranno proposti presso la galleria marino di Milano i lavori più recenti, ricchi di atmosfere vermeriane, del maestro considerato dal grande storico dell’arte Maurizio Fagiolo Dell’Arco come uno dei maggiori interpreti della pittura figurativa italiana.

“Uno dei maggiori e più frequenti fraintendimenti – scriveva Fagiolo Dell’Arco, scomparso nel 2002 – in molte letture critiche riconducibili in particolar modo agli ultimi due decenni, riguarda quanto appartenga a un ambito pregiato del realismo e non già alla rarefatta e aristocratica riserva della metafisica. Ricordato, peraltro, come proprio de Chirico tenesse ogni volta ad affermare che non è il soggetto di un dipinto, ma la pittura stessa – intesa nelle sue qualità intrinseche – a rivelare la propria identità metafisica, giova piuttosto rivisitare oggi, con il dovuto approfondimento esegetico e nel rispetto di un ordine cronologico preciso, la genesi di un lessico espressivo abitato da entità invisibili e fascinazioni arcane – il realismo evocativo, appunto –, del quale sono nobili interpreti alcuni fra i più significativi e talentuosi pittori contemporanei.

Bernardino Luino, fra questi, è la figura che più di ogni altra incarna, con limpidezza emblematica, il fecondo sostrato di tre fondamentali stagioni precedenti: il Realismo magico (Donghi e Cagnaccio di San Pietro), i «Pittori Moderni della Realtà (Annigoni, Sciltian e i due Bueno) e una successiva evoluzione sempre del realismo – invero dai contenuti e dalla temperatura endogena alquanto differenti – che un acuto osservatore, quale Marco Valsecchi, nel 1956 a ragione definì di natura «esistenziale»: una tendenza, questa, influenzata dalla filosofia di Sartre, che ebbe a caratterizzare, almeno fino alla prima metà degli anni Sessanta, il lavoro di un gruppo di artisti (Banchieri, Bodini, Ceretti, Ferroni, Guerreschi, Romagnoni e Vaglieri) attivi a Milano nel medesimo torno di tempo…”.

Bernardino Luino nasce a Latina nel 1951. A dodici anni, ispirato da un paesaggio di Giorgio Morandi, inizia la sua carriera di pittore. Contro il volere dei genitori, continua la sua formazione iscrivendosi prima all’Accademia di Roma, poi a quella di Firenze, dove si diploma discutendo una tesi su Géricault e La Zattera della Medusa. Verso la fine dell’accademia, Luino inizia a trovare il suo linguaggio artistico, elaborando le prime opere mature ed esponendole nel 1975 a Firenze, nella sua prima mostra personale. Il 1982 è un anno di svolta: invitato dalla storica galleria Il Fante di Spade di Milano, espone per la prima volta gli interni che diventeranno da quel momento un motivo centrale nell’opera dell’artista.

Negli anni che seguono, Luino è chiamato ad esporre nelle più prestigiose rassegne d’arte nazionali. In pittura, partecipa alla XXIX, XXXI e XXXII Biennale Nazionale d’arte, mentre le sue incisioni sono presentate alla IV, V e VI Triennale dell’incisione al Palazzo della Permanente a Milano e alla mostra Grafica italiana contemporanea, organizzata dalla Quadriennale Nazionale d’arte di Roma del 1982. Fra il 1990 e il 2000, Luino realizza tre importanti mostre personali a Milano e, nel ’92, la Galleria Appiani Arte Trentadue espone le sue opere, con presentazione di Maurizio Fagiolo dell’Arco. L’attenzione si concentra sulle figure, esposte in gruppo per la prima volta, e i nudi, fra cui Nudo n°1, Nudo n°2 e Nudo in una stanza.

Negli ultimi vent’anni, Luino ha partecipato a numerose retrospettive d’arte italiana, in particolare “2000 Elogio della bellezza / de metaphisica” (1999, curata da Maurizio Fagiolo dell’Arco); “Arte Italiana. 1986-2007 Pittura” (2007, curata da Vittorio Sgarbi) e “Morandi e la natura morta oggi in Italia” (2007, curata da Marilena Pasquali). Nel 2011 è presentato alla 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italiano, con presentazione di Quirino Principe, che scrive della sua pittura: ‘vale ciò che Borges dice degli specchi: ‘por eso nos alarman”. Luino viene inoltre invitato a partecipare a due collettive dedicate a maestri ai quali si riconosce affine: Dopo de Chirico, mostra organizzata dal Panorama Museum di Bad Frankenhausen (2012) e Per Vilhelm Hammershøi (Roma, 2016). Attualmente, vive e lavora a Milano e a Parigi.

Dal 31 Gennaio al 25 Marzo 2017 alla Galleria Marini di Milano.