La Germania vince la Confederations Cup 2017, Cile battuto 1 a 0

Dopo aver vinto i Mondiali, ed essersi aggiudicata l’Europeo Under 21, la Germania conquista anche Confederations Cup 2017. I tedeschi battono un Cile non molto lucido per 1 a 0. A decidere l’esito del match, il gol di Stindl, ma in realta’ e’ l’errore di Marcelo Diaz a risultare determinante. Dopo la cerimonia di chiusura del torneo, con Maradona e Ronaldo (il Fenomeno) tra gli invitati e lo stadio di San Pietroburgo pieno, si comincia con il 4-3-1-2 dei sudamericani e il 3-4-2-1 dei campioni del mondo.

La partita

La tecnica cilena nei primi 20 minuti mette in crisi la squadra di Low, salvata da Ter Stegen e da qualche buon intervento di Rudiger. Gli inserimenti di Aranguiz e Vidal, le giocate di Sanchez e Vargas diventano un problema per i “panzer” e la sensazione è che la “Roja” da un momento all’altro possa fare centro. Il primo a provarci è Vidal, poi tocca anche a Vargas, ma Ter Stegen è attento ed è anche fortunato perché al 20°, dopo la respinta in tuffo sull’ennesima conclusione dell’ex Juve, viene graziato da Sanchez e Aranguiz che si ostacolano e falliscono il tap-in.

Germania in vantaggio

Svanita una grande occasione, ma ancor più clamoroso è lo svarione di Marcelo Diaz che, meno di un minuto dopo, perde incredibilmente palla sulla pressione di Werner e Stindl che la conquistano e la mettono dentro (segna Stindl), punendo l’incolpevole Bravo. Germania in vantaggio e sembra quasi impossibile dopo i 20 minuti di solo Cile. Una mazzata per i campioni del Sudamerica che perdono verve, geometrie e spunti, il “Nino Maravilla” sparisce, la “Roja” sembra stanca e tornano in mente le dichiarazioni della vigilia di Vidal che sottolineava le capacità di corsa dei tedeschi che prendono fiducia e che hanno tecnica e velocità. Doti che non mancano soprattutto a Draxler, Goretzka, Werner e Stindl, gente che si cerca e si trova creando anche le condizioni per il 2-0 che, al 45°, Goretzka sfiora (bene Bravo). Cile ottimo fino al 20°, poi l’errore di Marcelo Diaz ha avuto un effetto devastante: ha spento la luce dei talenti e tolto certezze a una difesa che ha continuato a ballare.

La ripresa

Ritmi molto pià lenti nella ripresa e il Cile ammirato nei primi 20 minuti non si vede più, mentre la Germania non ha fretta di cercare il raddoppio né voglia di sbilanciarsi. Al 10° l’intervento di Jara è provvidenziale per deviare la conclusione di Draxler, mentre al 20°, nonostante la Var, lo stesso Jara viene graziato dall’arbitro Mazic che sanziona con il giallo la gomitata da rosso du Werner. Più che gambe e testa e l’orgoglio a tenere in partita i cileni è l’orgoglio e intorno al 30° Vargas e Vidal impegnano Ter Stegen che, al 35°, deve deviare in angolo la conclusione di Aranguiz. Pizzi inserisce forze fresche; Puch e Sagal, il primo tiene in vita una palla che sembrava persa e la offre al secondo che, da pochi metri, spara alto fallendo un’occasione d’oro. Al 95° l’ultima chance: punizione di Sanchez, Ter Stegen respinge in tuffo. L’arbitro fischia per tre volte. La Germania trionfa.

Al Portogallo la medaglia di bronzo

Nel pomeriggio, il Portogallo batte 2 a 1 il Messico nella finalina della Confederation Cup, chiudendo il torneo che anticipa i Mondiali al terzo posto. I messicano vanno in vantaggio al 9′ del secondo tempo grazie a un autogol del difensore portoghese Neto, il pareggio arriva in pieno recupero (46′) con Pepe, mentre il neo milanista André Silva decide il match con un rigore, trasformato al 14′ del primo tempo supplementare, dopo averne sbagliato uno al 16′ nella prima frazione di gioco regolamentare.